"Si prende atto delle dichiarazioni del ministro Franceschini che, di fatto, danno ragione ai motivi della protesta del sindacato su quanto accaduto alla Reggia di Caserta in occasione dell'ultima apertura gratuita che ha registrato un'affluenza di visitatori insostenibile dal punto di vista della sicurezza. Sono apparse penose talune manifestazioni di sostegno sperticato alla Direzione del complesso vanvitelliano, tese ad insinuare nell'opinione pubblica l'idea che vi fosse un malcelato pregiudizio da parte dei lavoratori nei confronti della stessa". È quanto sostengono, in una nota, i segretari generali di Cgil Campania e Fp Cgil Campania, Giuseppe Spadaro e Alfredo Garzi Cosentino.
"La difesa e al contempo la divulgazione del patrimonio artistico culturale - secondo Spadaro e Garzi Cosentino - non è una partita di calcio nella quale si confrontano opposte tifoserie. A noi per primi sta a cuore l'aumento della fruizione, a condizione che non sia messa a rischio la tutela del bene e di chi in esso lavora. Per questo si respinge ai mittenti ogni strumentalizzazione delle ragioni della protesta e le ridicole accuse di lesa maestà rivolte al sindacato. Così come si chiede che per i prossimi eventi vengano rispettati i limiti di afflusso a Caserta, al pari degli altri siti della Campania, rimarcando quanto già richiesto dalla Fp Cgil circa l'apertura di un 'tavolo' con sindacati, Mibact, Regione e Direzione della Reggia finalizzato alla ricerca di soluzioni adeguate per la gestione ottimale dei futuri avvenimenti".
"Lo si ribadisce fino alla noia: le esigenze della valorizzazione - concludono Spadaro e Garzi Cosentino - non possono mai essere disgiunte da quelle della tutela e della conservazione. Il Ministro ha dichiarato ai giornali che sta lavorando, in occasione della prossima Legge di Bilancio, ad un ulteriore piano occupazionale. Bene! Verificheremo a breve se alle parole corrisponderanno i fatti e se la politica intenderà affrontare, una volta per tutte, le criticità di un settore strategico per il rilancio del Paese e dei nostri territori con l'adozione di provvedimenti strutturali, tralasciando definitivamente scelte puramente emergenziali, spesso dissimulate da inutili 'spot pubblicitari'".