Marche: 93.000 a livello regionale e circa 27.500 nella provincia di Pesaro Urbino: 9.200 per ogni referendum. Sono questi i dati sulle firme raccolte dalla Cgil e depositate nei giorni scorsi alla Corte Costituzionale sui tre referendum abrogativi in materia di lavoro. Nello specifico, la Cgil, con questa campagna referendaria, chiede di abrogare le norme (Fornero e Renzi) che hanno cancellato le tutele contro i licenziamenti illegittimi, l'abrogazione dei voucher e delle e norme che hanno tolto le tutele ai lavoratori negli appalti.
Altrettante sono state le firme raccolte anche a livello provinciale sulla Carta dei Diritti Universali del Lavoro, una proposta di legge di iniziativa popolare che si pone l'obiettivo di riscrivere un nuovo e moderno Statuto dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, proposta sulla quale continua la raccolta di firme, nei Comuni, nei luoghi di lavoro e nelle occasioni pubbliche che verranno organizzate, da qui alla fine di settembre.
Anche il risultato della raccolte firme sui 4 quesiti referendari abrogativi di altrettanti punti della riforma del Governo della Scuola (la cosiddetta “buona scuola” L.107/15) ha fatto segnare un risultato straordinario a livello locale, quasi 1800 firme raccolte per ciascun quesito, superato il quorum delle 500.000 a livello nazionale, così che anche questi quesiti sono stati depositati alla Corte Costituzionale per ottenere il via libera.
“La Cgil di Pesaro Urbino ringrazia tutti coloro che con la loro firma e il loro impegno hanno contribuito ad ottenere questo risultato straordinario – commenta Simona Ricci, segretaria generale Cgil Pesaro Urbino - che è solo la prima tappa di un cammino che faremo insieme, per ottenere più diritti e tutele nel lavoro perché torni ad essere quel valore fondante contenuto, non a caso, nel primo articolo della Costituzione”.