Ieri (10 dicembre) il ministero dell’Ambiente ed Eni hanno raggiunto un accordo sull’area industriale di Gela. Il ministero ha concesso la proroga per la valutazione dell'impatto ambientale al progetto Argo-Cassiopea.
Un accordo che sembra aver finalmente sbloccato dopo mesi di estenuanti attese le necessarie autorizzazioni “che stavano pregiudicando la realizzazione del progetto di reinsediamento industriale nell’area di Gela e per il quale avevamo indetto, proprio per oggi, una manifestazione sotto il ministero dell’Ambiente”, ha commentato questa mattina la notizia Marco Falcinelli, segretario generale della Filctem Cgil.
Sembrerebbe che questa autorizzazione sia arrivata a fronte di un nuovo accordo sottoscritto fra lo stesso ministero e l’Eni per lo sviluppo green dell’area industriale e la bonifica di intere aree non più utilizzabili nelle produzioni industriali. “Non conosciamo i contenuti di questo accordo – ha continuato Falcinelli –, non ne siamo stati preventivamente informati, e non siamo stati coinvolti, come sarebbe dovuto accadere, nella sua definizione. Questo ci pone nella condizione di dover conoscere compiutamente i contenuti di questo nuovo programma di intervento per capire se sono state prodotte modifiche ai contenuti qualificanti del protocollo sottoscritto nel novembre del 2014 al Mise fra tutti i soggetti istituzionali, industriali e il sindacato che – ricorda Falcinelli – allora condivisero il rilancio industriale dell’area del Gelese con la ripresa delle produzioni nell’indirizzo di una scelta ecosostenibile per tutto il territorio”.
“Pur manifestando soddisfazione per come il ministero dell’Ambiente ha terminato la sua fase istruttoria al progetto, come Filctem Cgil chiediamo il rispetto puntuale dell’intero programma degli investimenti previsti, la rapida e completa realizzazione del progetto, il recupero del tempo perduto necessario per il riavvio delle produzioni industriali consentendo così la piena rioccupabilità dei lavoratori e la ripresa economica di un territorio che per troppi anni ha sofferto la riduzione di una produzione industriale del sito”, ha concluso.