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"È inaccettabile che con una decisione unilaterale il primario del Pronto Soccorso di Melfi decida di decurtare le ore lavorate a tutti i lavoratori del triage. I dipendenti che hanno lavorato, come di consuetudine, dalle ore 7 alle ore 14 sulla base della turnazione che viene svolta analogamente ai presidi ospedalieri di Villa D'Agri e Lagonegro, si sono visti computare il loro orario lavorativo dalle 8 alle 14". A denunciarlo in una nota è la Fp Cgil di Potenza che parla, con la segretaria generale Giuliana Scarano di "un comportamento di prevaricazione nei confronti del personale infermieristico", "in totale assenza di un confronto sindacale e in totale violazione delle norme contrattuali che disciplinano il sistema di relazioni sindacali".
"Violazione ancor più grave - spiega Scarano - in quanto riguarda il diritto di ogni lavoratore a vedersi retribuito il lavoro effettivamente svolto: gli infermieri del Pronto soccorso di Melfi, infatti, hanno lavorato come da turno non dalle ore 8 ma dalle ore 7. Questa situazione paradossale è un ulteriore segno del degrado che attraversa la sanità lucana - continua la sindacalista - nella quale i presidi ospedalieri territoriali vivono una situazione di totale abbandono".
La Cgil ha a più riprese denunciato una "pseudo riforma" che, dice il sindacato, "nei fatti ha soltanto modificato la titolarità giuridica dei vari presìdi ospedalieri e distrettuali, nel tentativo di aggirare vincoli contabili, tralasciando il più importante aspetto, o per meglio dire l'unico aspetto davvero importante, ossia quello dei bisogni di salute della popolazione e la salvaguardia del diritto di salute dei cittadini lucani".
"Continuando su questa strada – conclude Scarano - certo non si garantisce né un diritto alla salute uguale per tutti i cittadini né tantomeno l'uniforme trattamento di tutti i lavoratori dipendenti dell'azienda ospedaliera San Carlo con quelli operanti nelle sedi periferiche, trattati come lavoratori di serie b".