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Cgil Veneto e Venezia hanno scelto di costituirsi parte civile nel processo contro la camorra a Eraclea che si è aperto ieri. Insieme a loro, anche l’associazione Libera, con la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero dell’interno. “Mancano, purtroppo, le istituzioni territoriali: Regione Veneto, Città metropolitana di Venezia, enti locali. Un’occasione persa per mandare un messaggio forte e chiaro di impegno su un fronte decisivo per il futuro del Veneto”, commentano per il sindacato Christian Ferrari (segretario generale Cgil Veneto) e Ugo Agiollo (segretario generale Cgil Venezia).
La Regione ha comunicato l'intenzione di rimediare nelle prossime udienze. “Il nostro auspicio – continua la nota sindacale – è che facciano la medesima scelta anche gli altri soggetti istituzionali. Non si tratta di una questione formale, ma di sostanza. Di fronte a una criminalità organizzata sempre più pervasiva e minacciosa per il nostro tessuto economico e sociale non si può restare a guardare ma occorre organizzare il fronte più ampio per contrastare sotto tutti i punti di vista (giudiziario, economico, politico e culturale) le organizzazioni mafiose che si sono insediate da tempo nel nostre territorio”.
La Cgil vuole “condurre fino in fondo la battaglia per la legalità, non solo facendosi parte attiva nei procedimenti penali, ma predisponendo tutti gli strumenti di prevenzione in grado fermare la degenerazione prima che questa esploda costringendo gli inquirenti ad intervenire. In questo senso va anche il Protocollo contro la criminalità sottoscritto l’estate scorsa – su impulso delle stesse organizzazioni sindacali – con la Regione Veneto. Protocollo che tuttavia fatica non poco a tradursi in scelte e provvedimenti concreti, a partire dall’impegno ad una regolamentazione lungimirante degli appalti. Senza intervenire anche su questo ganglio cruciale del meccanismo economico-amministrativo, sarà difficile ripristinare quella trasparenza e quella legalità che rappresentano fattori indispensabili per sconfiggere definitivamente la criminalità”.