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“Troviamo incomprensibile ed errata la scelta del ministro dei Beni culturali di abolire l’accesso gratuito ai musei nelle prime domeniche del mese”. A dirlo è la Fp Cgil nazionale, commentando l’annuncio del ministro Bonisoli: “Certo, questa possibilità per tutti i cittadini italiani e stranieri fu ideata e presentata come uno spot. Ma come è sbagliato governare con spot, pensiamo sia altrettanto sbagliata la scelta di tornare indietro, anche perché, comunque, si è data a moltissime persone una possibilità in più di accedere e usufruire dei beni culturali del Paese”.
La cultura, prosegue la Funzione pubblica Cgil, “è un bene pubblico: la sua fruibilità va garantita a tutti, a partire dai giovani, dalle famiglie e dai ceti sociali più deboli". Per il sindacato "le domeniche gratuite sono un’opportunità in più per tutto il mondo di accedere a un patrimonio che concentra nel nostro paese l’85 per cento dei beni culturali mondiali. Pensiamo che si debbano rendere ancora più accessibili e fruibili i nostri beni culturali, anche per avvicinare i cittadini e accrescere la consapevolezza del loro valore e dell’importanza di tutelarli, conservarli, valorizzarli”.
Al ministro Bonisoli e al governo, dunque, la categoria della Cgil chiede “più assunzioni per proteggere e gestire i nostri musei, le nostre aree archeologiche, le nostre biblioteche storiche. Perché non utilizzare il modello britannico che prevede l’accesso gratuito per tutti, tutti i giorni? Il governo investa e renda realmente pubblici e godibili tutti i beni pubblici, perché altrimenti si riafferma l’idea che l’arte è un lusso e che la cultura non potrà mai essere popolare. Non sarebbe un bel cambiamento”.