Promuovere interventi di sostegno alla previdenza complementare contrattuale per favorire e potenziare le forme di garanzia per le lavoratrici e i lavoratori, affinché al termine dell'attività lavorativa possano godere di una maggiore sicurezza economica. È quanto chiedono alla Regione Cgil, Cisl e Uil Lombardia, sollecitando un deciso e concreto intervento sul tema. A oggi, in Lombardia, esistono ancora categorie di lavoratori che non hanno un fondo di previdenza complementare, a partire dai dipendenti della sanità privata, che scontano il disagio di un contratto nazionale fermo a 10 anni fa.
Circa 1 milione di lavoratori non dipendenti (parasubordinati e partite Iva, circa il 25% dei lavoratori lombardi), inoltre, non hanno forme collettive di tutela previdenziale integrativa. In Lombardia, secondo i sindacati, ci sono le condizioni per sostenere con uno stanziamento in bilancio la previdenza complementare. Altre Regioni, del resto, si sono già mosse in tal senso. decreti legislativi e Costituzione, infatti, attribuiscono anche alle Regioni la titolarità a promuovere l'adesione dei lavoratori e delle lavoratrici ai fondi di previdenza complementare di natura contrattuale.
Dai recenti dati Covip emerge che a settembre 2017 le adesioni alla previdenza complementare si sono attestate in Italia a poco più di 8 milioni, su 23 milioni di lavoratori potenziali. Un numero limitato di occupati con meno di 35 anni, circa il 16% è iscritto a una forma pensionistica integrativa. In Lombardia il tasso medio di adesione ai fondi pensione integrativi è del 30%. Ancora troppo basso, secondo i sindacati, per assicurare condizioni di vita dignitose al termine della carriera lavorativa.
Dopo gli incontri dei mesi scorsi con l'assessore al Bilancio Massimo Garavaglia, Cgil, Cisl e Uil Lombardia auspicano che, in occasione dell'approvazione del Bilancio la prossima settimana, Regione Lombardia inizi a dare risposte concrete prevedendo per il 2018 risorse per promuovere nel territorio regionale lo sviluppo di forme pensionistiche complementari al fine di garantire ai propri cittadini prospettive di sicurezza economica al termine dell'attività lavorativa.
Di seguito le proposte di Cgil, Cisl e Uil Lombardia alla Regione
- finanziare un intervento a sostegno della continuità contributiva delle lavoratrici e dei lavoratori che usufruiscono dei congedi per la cura dei figli, per l'assistenza dei familiari in gravi condizioni di salute, o che a causa delle precarie condizioni lavorative devono sospendere per alcuni periodi il versamento dei contributi previdenziali integrativi.
- promuovere iniziative per favorire la cultura del risparmio previdenziale e la diffusione di un'informazione consapevole, che possa facilitare e incentivare le adesioni dei lavoratori e lavoratrici.
- sostenere l'adesione al fondo Perseo Sirio dei lavoratori pubblici e privati in Lombardia, attraverso una specifica contribuzione a carico del datore di lavoro, aggiuntiva a quella contrattualmente già prevista, a partire dai dipendenti del servizio sanitario regionale e dell'ente Regione.
I sindacati ritengono inoltre che per facilitare l'adesione al Fondo Perseo Sirio occorra dare continuità alla promozione di piani di informazione e formazione, rivolti al personale della Regione e alle Rappresentanze sindacali unitarie delle parti sociali maggiormente rappresentative a livello regionale.