“Pietro Ichino ha risposto al Ministro Tremonti ed alla sua “svolta” sul posto fisso, dandogli del demagogo e sostenendo che il Ministro ricerca visibilità per mezzo di un'ovvietà. È vero che con questo Governo ci siamo abituati ad un modello comunicativo fatto di annunci sui giornali, tatticismi che si risolvono sempre in un nulla di fatto. Ma questa volta, vista la portata dai temi sollevati, al posto di Ichino lancerei una sfida a Tremonti, sul piano dei diritti”. Lo afferma il Segretario Generale dell'Fp Cgil, Carlo Podda, intervenendo nel dibattito suscitato dalle parole del Ministro Tremonti su welfare e mobilità.

“Tremonti dice un'ovvietà, in parte è vero. Forse tale può apparire a me, o a Pietro Ichino. Ma la linea politica dei governi del centrodestra è sempre stata un'altra, diametralmente opposta alle tesi sostenute da Tremonti. Tesi generiche, condivisibili in quanto tali. Ed è vero che, a prenderle per buone, le posizioni di ministri come Sacconi e Brunetta, appaiono molto distanti da quanto sostenuto dal Ministro dell'Economia.”

“A questo punto - aggiunge Podda - sarebbe interessante capire come Giulio Tremonti voglia declinare questi buoni propositi in azioni di Governo, dato che è pur sempre uno degli uomini più autorevoli in Consiglio dei Ministri. Sul tema dei diritti dei precari, quelli pubblici e quelli del settore privato, e dei lavoratori delle piccole aziende, quell'esercito di riserva del mercato del lavoro senza diritti e tutele, che rappresenta l'esatto opposto del modello esaltato dal Ministro, ad esempio, Tremonti dovrebbe chiedere una svolta al suo Governo. Una svolta netta sul piano dei diritti del lavoro, ma anche del welfare, degli ammortizzatori sociali, della previdenza, della politica salariale. Altrimenti saremmo davvero di fronte alla demagogia più spicciola.”