"Il presidente del Consiglio ha annunciato l'intenzione di intervenire nuovamente sulla previdenza, sottolineando il proposito di unificare l'età pensionabile a 67 anni. Il tutto accade, incredibilmente, mentre si apprende del programma triennale di 16 miliardi di euro per l'acquisto di caccia bombardieri e per onorare le commesse con le industrie belliche". Lo dichiara il segretario confederale della Cgil, Nicola Nicolosi.
"L'innalzamento progressivo dell'età pensionabile - dice - viene giustificato con l'agganciamento alla prospettiva di vita e con l'esigenza di adeguarsi a quanto previsto in altri paesi europei. Noi vogliamo denunciare l'inaccettabile processo di mistificazione che accompagna la questione previdenziale. I dati dimostrano come l'età pensionabile in Italia sia più alta al cospetto degli altri paesi: anche l'età effettiva è già oggi più alta rispetto a Francia e Germania. E allora se il disegno di Berlusconi è costringere milioni di cittadini a passare direttamente dal lavoro alla tomba, l'urlo di ribellione diventa assolutamente necessario".
Nicolosi aggiunge: "I versamenti contributivi mostrano intollerabili difformità che Berlusconi si guarda bene dall'andare a toccare: basti pensare che dinanzi all'aliquota del 33% pagata dai lavoratori dipendenti per poter sperare in una pensione decente, ben 6 milioni di lavoratori autonomi versano tra il 10% e il 23%, accanto ai lavoratori agricoli che versano il 18%. Si tratta dunque di rigettare le mistificazioni per poter difendere il sistema previdenziale italiano e i lavoratori che lo sostengono concretamente".
Pensioni: Cgil, basta mistificazioni, giusto ribellarsi
24 ottobre 2011 • 00:00