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Venerdì 7 febbraio c’è stato l’incontro tecnico tra i sindacati e il governo sul potere d’acquisto dei pensionati. Per l’esecutivo erano presenti i tecnici del ministero del lavoro, del Mef e dell’Inps e la commissione di esperti nominata dalla ministra del lavoro Catalfo.
“Abbiamo innanzitutto ribadito le ragioni delle nostre rivendicazioni - affermano Roberto Ghiselli e Ivan Pedretti, rispettivamente segretario confederale della Cgil e segretario generale Spi -. Da troppi anni infatti i pensionati sono stati utilizzati per fare cassa da parte dello Stato, sia con il blocco e la manomissione della perequazione che escludendoli dalle misure di alleggerimento della pressione fiscale”.
I sindacati hanno quindi riaffermato la tavolo “la necessità di intervenire sulle pensioni, garantendo la rivalutazione piena (almeno fino a 7 volte il trattamento minimo), riducendo la tassazione e rafforzando lo strumento della quattordicesima per intervenire sulle pensioni più basse, sia aumentandone l’importo che allargando la platea dei pensionati interessati, portando da 2 a 3 volte il trattamento minimo il livello di reddito per l’accesso alla prestazione”.
Per quanto riguarda il fisco, invece, le richieste riguardano la “riduzione del prelievo fiscale anche sulle pensioni, in maniera da ridurre la forbice che si è creata con il trattamento fiscale dei lavoratori dipendenti, e affrontare in un contesto più ampio anche il tema degli incapienti”.
“Abbiamo espresso consapevolezza del peso della platea –- continuano Ghiselli e Pedretti - e quindi dell’impatto economico delle proposte, e per questo della necessità che si concluda una prima fase di confronto entro la definizione del Documento di economia e finanza, e poi abbiamo sottolineato ai rappresentanti del ministero del lavoro e dell’economia della necessità di chiarire a breve quali saranno le disponibilità economiche per la prossima legge di bilancio, visto che solo in una cornice precisa e chiara si può ipotizzare quali strumenti attivare, anche alla luce degli altri tavoli aperti sempre sulla previdenza”.
Nel corso della riunione, è emerso che la ministra condivide le linee di indirizzo della piattaforma unitaria dei sindacati, motivo per cui sarà necessario capire le ricadute dal punto di vista tecnico ed economico. L’Inps si è poi dichiarata disponibile ad effettuare delle simulazioni sulle proposte avanzate “per valutare le platee interessate e le risorse necessarie”.
Infine, i Cgil e Spi hanno sollecitato la convocazione del quinto tavolo, “per noi molto importante”, quello che dovrà trattare il tema di una legge quadro sulla non autosufficienza. Il ministero si è impegnato a riconvocare un nuovo incontro appena avrà a disposizione i dati necessari per proseguire il confronto e cercherà di condividere una data con il ministero della salute, per convocare il prima possibile il tavolo sulla non autosufficienza.