"Il dimezzamento dei tagli al fondo, da 150 a 75 milioni, non è sufficiente, perchè in tal modo si rischia sempre di mettere in ginocchio il sistema della tutela gratuita ai cittadini". Così i patronati di Cgil, Cisl, Uil e Acli di Torino che per mercoledì 3 dicembre hanno organizzato una manifestazione e un presidio con volantinaggio e raccolta firme davanti alla Prefettura locale, dalle ore 10 alle 12,30 in piazza Castello, con la richiesta di un incontro urgente con il prefetto.
"Inoltre – sostengono ancora i patronati –, non è coerente con l'impegno che il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, aveva assunto pubblicamente. L'impegno, confermato anche dal ministro Poletti, era teso a trovare le risorse necessarie per salvaguardare l'esistenza di un servizio di pubblica utilità, indispensabile per tutti i cittadini".
"L'intenzione manifestata dal Governo – osservano ancora Cgil, Cisl, Uil e Acli –, con un nuovo emendamento all’articolo 26, comma 10, alla legge di Stabilità, approvato dalla commissione Bilancio della Camera, che riduce del 50% i tagli al fondo patronati, continua ad essere insopportabile per una rete che, ogni anno, assicura a milioni e milioni di persone la gratuità dei servizi di tutela e assistenza, in ambiti che vanno dalla previdenza alle prestazioni socio-assistenziali“.
"Per questa ragione – concludono i patronati –, è opportuno continuare la campagna di sensibilizzazione verso le istituzioni e il Parlamento, nel tentativo di cancellare del tutto una norma inaccettabile, sia sotto il profilo economico che per ciò che riguarda il merito e il metodo. In Italia, già quasi un milione di persone hanno firmato la petizione 'No ai tagli ai patronati', mentre si moltiplicano le dichiarazioni di sostegno ai patronati da parte di enti ed istituzioni. La partita non è chiusa, la mobilitazione continua, e noi ci auguriamo che il Parlamento riveda l'orientamento del Governo, cancellandone definitivamente i tagli".
Patronati Torino: 3/12 manifestazione e presidio davanti Prefettura
"Il dimezzamento dei tagli al fondo non è sufficiente: ancora a rischio il servizio gratuito ai cittadini", dicono confederali e Acli
1 dicembre 2014 • 00:00