“La ministra Giannini nell’incontro con le organizzazioni sindacali non ha assunto alcun impegno concreto per cambiare radicalmente il disegno di legge sulla scuola. Il Governo, nonostante cresca il dissenso su un provvedimento che peggiora la qualità della scuola pubblica, non risolve il problema del precariato, afferma logiche autoritarie e incostituzionali nella gestione organizzativa delle scuole, mette in discussione diritti e libertà e cancella la contrattazione. Non intende ricercare il consenso con i sindacati e con chi nella scuola vive. Con questo atteggiamento la ministra si assume la responsabilità di alimentare il malcontento e il conflitto nelle scuole e nel Paese. Il 5 maggio scorso vi è stato il più grande sciopero che la scuola ricordi, e nel Paese ogni giorno continuano le iniziative contro il disegno di legge. Chi protesta, viene catalogato come conservatore, mentre chi distrugge la scuola pubblica sarebbe l’innovatore. La vera innovazione è rispettare la democrazia e ascoltare le ragioni di tutti. A settembre, si rischia di iniziare l’anno scolastico nel peggiore dei modi, in un clima di contenziosi infiniti e tra i tagli (oltre 400 milioni) decisi dalla legge di Stabilità. L’incontro di oggi ha confermato la distanza tra le consuete frasi di rito della Giannini e la scuola reale che non accetta più di essere umiliata. Ai senatori, a cui spetta l’esame del Ddl, chiediamo un atto di responsabilità, per un cambiamento profondo del testo impresentabile uscito dalla Camera”. Così Domenico Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil.
Intanto la mobilitazione continua, e il 5 giugno si svolgeranno fiaccolate in tutta Italia. È anche confermato lo sciopero degli scrutini, con le modalità decise dalle organizzazioni sindacali unitariamente e nel rispetto della legge.
Pantaleo (Flc): inutile l'incontro con la ministra Giannini
25 maggio 2015 • 00:00