Oggi i lavoratori della Pam di via Marconi si sono fermati per un'ora, dalle 18 alle 19, sospendendo qualsiasi attività e paralizzando l'attività del negozio, simbolo della grande distribuzione organizzata a Bologna, per la prima di un pacchetto di otto ore di sciopero indetto dalle organizzazioni sindacali del commercio. La Filcams Cgil, la Fisascat Cisl, la Uiltics di Bologna, infatti, "hanno proclamato uno sciopero di otto ore del negozio Pam di via Marconi per protestare contro il prolungamento dell'orario di apertura al pubblico sino alle ore 24 deciso unilateralmente dall'azienda ad aprile".
Le organizzazioni si erano rese disponibili a trovare con la direzione di Pam un accordo per la gestione che avesse il duplice obbiettivo di limitare il disagio per i dipendenti già in forza e far si che l'incremento dell'orario di lavoro si tramutasse in uno stabile aumento dell'occupazione. "Così non è stato. Il 18 aprile si è infatti svolto l'incontro richiesto dalle organizzazioni con la direzione, incontro che si è tradotto in una mera informazione circa le intenzioni dell'azienda in merito al prolungamento dell'orario serale. E' quindi evidente che la volontà di Pam sia quella di procedere unilateralmente sull'estensione dell'orario di apertura al pubblico senza fornire garanzie ai lavoratori, o concordare forme di gestione con le organizzazioni. L'azienda, infatti, non ha voluto assumere alcun impegno in merito al fatto che l'estensione dell'orario si traduca in nuova occupazione stabile, anzi non escludendo, qualora i fatturati lo permettano, di estendere l'apertura sino alle 24 alla totalità dei reparti (coinvolgendo quelli serviti come la gastronomia, i latticini, la frutta e verdura, all'oggi esclusi), nonché di poter estendere ulteriormente l'orario di utilizzo dell'impianto, anche oltre le ore 24".
"Riteniamo del tutto insufficienti le nuove assunzioni effettuate - proseguono -, perchè queste corrispondono, pressochè totalmente, al monte ore uscito dal negozio negli ultimi mesi per dimissioni e licenziamenti, per cui è evidente che l'estensione dell'orario viene fatta con la stessa forza lavoro. I lavoratori Pam hanno già dato. Da anni lavorano senza un contratto integrativo aziendale che li tuteli e con un contratto Collettivo scaduto dal 2013. La Pam ha definito “un'opportunità” il prolungamento dell'apertura al pubblico, ma è evidente che l'azienda ha come unico metro di giudizio i fatturati e il proprio profitto, a discapito dei lavoratori e delle loro famiglie. Risulta, anche, improbabile, alla luce del comportamento aziendale, che possa trattarsi di una sperimentazione temporanea, in quanto la Pam ha apertamente dichiarato che il suo intento è quello di fidelizzare la clientela all'acquisto nell'orario serale".
Per queste ragioni i lavoratori della Pam di via Marconi, supportati dalle organizzazioni sindacali, "si sono fermati per un primo sciopero di un'ora, improvviso e spontaneo, che ha mandato in tilt il negozio. Un primo sciopero, a cui ne seguiranno altri con le stesse modalità, che si protrarranno fintanto che la Pam non torni al tavolo con i rappresentanti dei lavoratori per addivenire ad un accordo sulla gestione dell'estensione dell'orario. La liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali è un gioco al massacro che spinge ad una concorrenza spietata fra insegne, senza produrre aumenti di fatturato, ma determinando un sostanziale peggioramento delle condizioni di lavoro. Oggi i lavoratori Pam hanno voluto lanciare un primo segnale: occorre invertire la rotta", concludono i sindacati.