Un delegato Rsu/Rls, Emiliano Fava, da difendere da un licenziamento ingiusto e discriminatorio; la verifica dei rischi per la salute e la sicurezza nel luogo di lavoro e nell’ambiente circostante. Questi i due punti che su cui la Fiom di Ancona intende focalizzare la sua battaglia contro il comportamento della Palumbo group.
L’ufficio legale del sindacato sta preparando il ricorso avverso il licenziamento di Fava, e contestualmente presenterà in tribunale la denuncia per comportamento antisindacale prevista dall’articolo 28 dello Statuto dei lavoratori. "Il licenziamento è avvenuto nei giorni in cui l’azienda negava per l’ennesima volta l’accesso al cantiere al nostro rappresentante per la sicurezza, in merito alla richiesta di verifica sulle condizioni di salute e sicurezza nell’ambiente di lavoro. Di fatto, il licenziamento ha reso impossibile lo svolgimento del ruolo e delle funzioni che la legge assegna agli Rls", osserva la Fiom locale.
Quindi, i metalmeccanici hanno inoltrato all’autorità competente - lo Spsal (servizio prevenzione e sicurezza ambiente di lavoro) - una richiesta d'intervento per verificare se, a seguito della demolizione di tre capannoni, siano state rispettate le dovute procedure per rilevare se i materiali di copertura potessero contenere amianto. "Allo Spsal si è chiesto anche di procedere con un sopralluogo per controllare eventuali interferenze tra le lavorazioni edili di costruzione dei nuovi capannoni con le attività del cantiere navale. Tali comunicazioni sono state inviate per le relative competenze al Sindaco di Ancona, all’assessore al porto, al presidente dell’Autorità portuale e all’assessore al lavoro della Regione Marche. Pensiamo che sia più facile abbattere e rimuovere capannoni del cantiere piuttosto che i diritti sindacali di tutela e di organizzazione che da sempre esistono nel porto di Ancona e nelle sua storica attività cantieristica", rileva il sindacato delle tute blu.