PHOTO
Sui temi dell’impatto ambientale, dei voli notturni e dell’importante ruolo che l’aeroporto di Orio al Serio detiene nel territorio di Bergamo sono intervenuti, oggi, 23 ottobre Gianni Peracchi, segretario generale della Cgil provinciale, e Marco Sala che guida la Filt Cgil locale. I due dirigenti sindacali segnalano tre motivi di preoccupazione, a seguito di indiscrezioni e notizie apparse di recente sulla stampa locale.
La prima riguarda la chiusura dei voli notturni: "In questo periodo - scrivono Peracchi e Sala - nella fascia notturna, decollano in direzione est solo 8 voli cargo. Il paventato stop ai voli notturni significherebbe la cancellazione di questa importante attività e con essa la perdita di 850 posti di lavoro diretti più l’indotto. Aggiungiamo - proseguono i due - che tale cancellazione non apporterebbe alcun beneficio tangibile in termini di riduzione di impatto ambientale, ma produrrebbe solo un grosso problema occupazionale".
La seconda inquietudine riguarda la crescita dell’aeroporto e la sua sostenibilità ambientale. "Un tema difficile - scrivono i segretari di Filt e Cgil - ma che può trovare punti di mediazione solo se si accetta l’idea che la presenza dell’aerostazione porti benefici tangibili per tutto il territorio a patto che si ponga un limite al suo sviluppo e si mettano in campo tutte le necessarie opere di mitigazione ambientale".
La terza preoccupazione riguarda la qualità del lavoro che l’aeroporto produce: secondo la Cgil infatti, in questi anni ad una crescita di traffico e di fatturato non è sempre conseguita una crescita in termini di qualità delle condizioni lavorative nell’aeroporto. "Anzi, in alcuni casi si è assistito a un peggioramento - affermano Peracchi e Sala - Lo stesso modello Ryanair ha dimostrato proprio in questo ultimo periodo le sue contraddizioni".
"Insomma - concludono i sindacalisti - crediamo si debbano avviare una seria analisi e una riflessione su quale modello di sviluppo si voglia perseguire e che possa trovare una mediazione tra interessi economici, sostenibilità ambientale e tutela occupazionale. La ricetta non può essere quella di semplificare e banalizzare una discussione così complessa facendo passare la chiusura dei voli notturni come parte importante della soluzione, perché la realtà dei fatti dice ben altro. Ci risulta, tra l’altro, che esista un PSA (Piano di Sviluppo Aeroportuale) deliberato da Enac e che prevede una graduale riduzione dei voli notturni dal 2016 al 2030, misura che contempera le esigenze di riduzione del traffico aereo notturno con il tema della tutela occupazionale”.