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Per i lavoratori della vigilanza privata in tutt’Italia il giorno della protesta è stato venerdì scorso, ma per le guardie giurate dei servizi aeroportuali (il personale addetto al servizio ai varchi di accesso passeggeri) lo sciopero si è svolto oggi, 8 maggio, per quattro ore. Con un contratto nazionale scaduto da oltre due anni e con proposte al ribasso in arrivo dai datori di lavoro, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno proclamato la mobilitazione che, nello scalo di Orio al Serio, ha previsto anche un presidio.
“Con lo sciopero generale di venerdì e con quello di oggi negli aeroporti i lavoratori hanno espresso tutta la loro contrarietà nei confronti delle posizioni delle associazioni datoriali che ridurrebbero drasticamente diritti e garanzie attualmente previste dal contratto scaduto il 31 dicembre 2015”, ha detto poco fa Mauro Rossi della Filcams di Bergamo. “Qui il rischio è di far retrocedere di decenni le condizioni materiali dei lavoratori”.
Le imprese, si legge in una nota nazionale, chiedono “l’estensione a 45 ore dell’orario normale di lavoro per le guardie impiegate nei servizi di vigilanza fissa, l’abbattimento della durata oraria settimanale minima del part-time, la riduzione del periodo di comporto utile ai fini della conservazione del posto di lavoro, la compressione delle modalità di fruizione dei permessi della legge 104/92 e il superamento della copertura economica dei primi tre giorni di assenza per malattia”.