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Fca ha presentato una proposta per una fusione con Renault “per creare uno dei principali gruppi automobilistici al mondo”. Secondo le stime del gruppo italiano, l’aggregazione darebbe vita al terzo più grande costruttore automobilistico con 8,7 milioni di veicoli venduti e una forte presenza di mercato nelle regioni e nei segmenti chiave. “La società risultante – si legge in una nota di Fca – diventerebbe un leader mondiale nel settore automobilistico in rapida evoluzione con un forte posizionamento nelle nuove tecnologie inclusi i veicoli elettrici e quelli a guida autonoma. Il nuovo gruppo sarebbe “leader mondiale nelle tecnologie Ev, nei marchi premium, nei suv, nei pickup e nei veicoli commerciali e avrebbe una più ampia e più bilanciata presenza globale rispetto a quella che ciascuna società ha da sola”.
“Il cda e io rimaniamo fiduciosi nella nostra strategia indipendente e guardiamo a questa fusione di una posizione di forza avendo chiuso il 2018 con la migliore posizione finanziaria dalla costituzione di Fca”. Lo ha scritto l'amministratore delegato di Fca, Mike Manley, in una lettera ai dipendenti. “Anche se non c'è ancora certezza sulla conclusione dell'operazione – prosegue Manley – puntiamo ad agire il più rapidamente possibile per assicurarci un accordo definitivo con il gruppo Renault. Se questa fusione andrà avanti, la nascita della nuova società potrebbe richiedere più di un anno. Crediamo che i benefici che matureranno da una fusione tra Renault e Fca si estenderanno anche ai partner dell'alleanza Mitsubishi e Nissan. E non vediamo l'ora di coinvolgerli in opportunità ancora più grandi e reciprocamente vantaggiose”.
Da parte sua, il gruppo Renault “conferma di aver ricevuto una proposta da Fca riguardante una potenziale fusione 50/50" tra le due società. “Il Cda di Renault si riunirà questa mattina per discutere la proposta”, si legge in una nota della casa automobilistica francese, che preannuncia un comunicato stampa dopo la riunione. Il governo francese è “favorevole” e "incoraggia” la fusione, anche se aspetta di conoscerne tutte le condizioni. Lo ha detto il portavoce di Parigi Sibeth Ndiaye, secondo quanto riporta Bloomberg. La fusione promuoverebbe “la sovranità economica” dell'Europa, dove “abbiamo bisogno di giganti”. Ndiaye ha ricordato che la scorsa settimana il ministro dell'Economia francese, Bruno Le Maire, ha incontrato il presidente di Renault, Jean-Dominique Senard, per parlare dell'operazione.
“Sono ancora troppe le incognite che riguardano questa operazione che avrà ricadute importanti sul futuro dell'auto e della componentistica, della ricerca sulla mobilità ecosostenibile e sull'occupazione”. Così nei giorni scorsi, quando già la notizia stava circolando, avevano detto Francesca Re David, segretaria generale Fiom Cgil e Michele De Palma, responsabile automotive delle tute blu: “'Non è pensabile che un grande gruppo multinazionale decida da solo, senza alcuna interlocuzione, su un settore così fondamentale per il sistema industriale del Paese. È giunto il momento che i sindacati si assumano la responsabilità di superare le divisioni, pur nelle differenze, e pretendano la convocazione da parte del governo di un tavolo sull'automotive, come abbiamo chiesto invano da mesi, che coinvolga sindacati e imprese, a partire da Fca”.