"Apprendo da un articolo pubblicato oggi su La Repubblica di Firenze, che al Nuovo Pignone sarebbero 'a rischio 500 posti'. Solo pochi giorni fa, si è riunito a Firenze il tavolo di confronto dell'osservatorio nazionale del gruppo, alla presenza delle segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm e dei vertici aziendali. All'incontro, abbiamo chiesto informazioni circa l'andamento economico della newco Baker Huges-General Electric, di cui fa parte il gruppo Nuovo Pignone, e chiarimenti rispetto all'uscita di Jeff Immelt e all'arrivo del nuovo amministratore delegato di Ge, John Flannery. L'azienda ci ha risposto che, al momento, non vi era alcun elemento di preoccupazione da segnalare sulla newco, e che entro la fine del mese avrebbe condiviso con noi, come da accordi consolidati da tempo, i risultati delle analisi sulla chiusura dei dati del terzo trimestre". Così il coordinatore nazionale Fiom del Nuovo Pignone, Daniele Calosi.
"Il giorno seguente, assieme alle altre organizzazioni, abbiamo riportato al coordinamento sindacale nazionale del gruppo quanto riferito dalla dirigenza e discusso delle problematiche aziendali e dei tempi per il rinnovo del contratto integrativo. Alla luce delle odierne indiscrezioni emerse sulla stampa, chiedo all'azienda di fare chiarezza nelle sedi proprie del confronto con i sindacati, ossia nell'osservatorio nazionale del Nuovo Pignone. Questo, al fine di verificare se le intenzioni di 'cessione degli asset per 20 miliardi' e di 'probabili tagli al personale' sono reali e avranno ripercussioni nel nostro Paese, o se invece saranno smentite. In caso di conferma, un minuto dopo ci confronteremo in assemblea con i lavoratori e decideremo con loro i passi successivi", continua il dirigente sindacale.
"Inoltre, Repubblica attribuisce a un generico 'il sindacato' le preoccupazioni dei lavoratori diretti e dell'indotto. Mi farebbe piacere capire, in qualità di coordinatore nazionale del gruppo e segretario generale territoriale della categoria maggiormente rappresentativa - con 1.132 lavoratori iscritti solo nello stabilimento Nuovo Pignone di Firenze - di quale sindacato si parli, visto che la Fiom non ha avuto contatti con la redazione fiorentina del quotidiano. In particolare, ritengo singolare che nell'articolo si faccia riferimento puntuale a due aziende fiorentine dell'indotto del Nuovo Pignone, dove la Fiom non è rappresentativa, al contrario di un altro sindacato. Per quel che ci riguarda, il confronto con l'azienda riprenderà quanto prima in tutte le sedi dedicate, sindacali e istituzionali, nazionali ed internazionali, incluso l'appuntamento organizzato per il 29 e 30 novembre a Ginevra, da IndustriAll, sindacato globale dell'industria, per riunire tutte le realtà che fanno parte del mondo General Electric", conclude il sindacalista.