Si torna a scioperare, oggi 10 maggio, per un’ora e mezzo alla Nicotra di Ciserano, l’azienda metalmeccanica acquisita all’inizio di aprile dalla Regal Beloit Corporation, multinazionale americana produttrice di motori elettrici con sede a Beloit, nel Wisconsin. I lavoratori, sia gli operai del primo turno che parte degli impiegati, hanno incrociato le braccia dalle 10.00 alle 11.30, riunendosi in presidio. Per i dipendenti del secondo turno lo sciopero si svolgerà l’ultima ora e mezzo dell’orario di lavoro.
“Per domani mattina è in programma un nuovo confronto con la direzione aziendale – comunica Claudio Ravasio della segreteria Fiom di Bergamo –. Ribadiremo la necessità, come ormai facciamo da mesi, di avere un piano industriale, senza il quale i lavoratori si sentono senza prospettive certe, anche dal punto di vista occupazionale, soprattutto dopo il cambio di proprietà. Da gennaio 2017, torniamo a ricordarlo, l’azienda ha usufruito di sei mesi di Cassa integrazione ordinaria e di dodici mesi di contratto di solidarietà nel tentativo di evitare 60 esuberi (su un totale di circa 180 lavoratori in organico). Dal 1° di aprile l’acquisizione da parte di Regal Beloit è avvenuta ufficialmente. Già dall’inizio dell’anno chiedevamo un incontro per capire quali prospettive avesse la Nicotra ed anche per discutere del contratto aziendale: a fine 2017, infatti, il premio era stato disdettato dall’azienda”.
“Da un incontro avvenuto la scorsa settimana con la direzione è emerso che alcuni degli esuberi annunciati nel 2017 sarebbero, per l’azienda, ancora necessari” prosegue Ravasio: “La nuova proprietà ha chiesto una proroga di sei mesi del contratto di solidarietà. Al proposito segnaliamo che la sua gestione fino ad ora è stata impropria: abbiamo registrato, infatti, distorsioni nell’utilizzo della solidarietà e modalità che hanno penalizzato i lavoratori più fragili, quelli considerati meno ‘versatili’ dall’azienda”.
"C’è, infine, anche la questione dell’anticipo del premio che tradizionalmente (da oltre 15 anni) veniva erogato a maggio: “Lo abbiamo chiesto anche quest’anno alla nuova proprietà, la quale, tuttavia, si è detta non disponibile a versare la somma. Sul premio disdettato, la proposta avanzata dall’azienda per un suo rinnovo è stata esigua e tra l’altro tutta legata alle assenze (malattia, …), ipotesi che già ci era stata sottoposta dalla passata proprietà nel 2017 e che già avevamo respinto”, termina la nota.