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La Flai Cgil ha dedicato la giornata di oggi al ricordo dei trent’anni dalla morte di Jerry Masslo, ucciso nelle campagne del casertano il 25 agosto 1989. Questa mattina nell’iniziativa svoltasi a Caserta, Giovanni Mininni, segretario generale della Flai Cgil, ha ricordato la figura del giovane che si era battuto contro l’apartheid nel suo paese, in Sud Africa, e era venuto in Italia per cercare un futuro migliore e un lavoro, scontrandosi invece con sfruttamento e razzismo.
“Jerry Masslo - ha spiegato Mininni - è vivo nell’azione quotidiana che portiamo avanti nel segno della giustizia sociale, dei diritti, dell’accoglienza e dell’apertura. Le condizioni di sfruttamento che Jerry denunciava le ritroviamo anche oggi, ed anche oggi le contrastiamo e le denunciamo. Lo facciamo anche avendo ottenuto, dopo anni di lotte, la Legge 199/16 contro lo sfruttamento, che chiediamo venga attuata in tutte le sue parti a cominciare dalle Sezioni territoriali della rete del lavoro agricolo, da istituire in ogni provincia, agendo così su collocamento, trasporto e accoglienza. È necessario che le istituzioni e lo Stato agiscano e rimettano al centro il lavoro e il rispetto dei diritti di chi lavora".
"Questa mattina a Caserta - prosegue Mininni - abbiamo incontrato e interloquito con le diverse comunità di fede presenti sul territorio, comunità che sono a diretto contatto con tanti lavoratori stranieri che incrociamo nell’azione sindacale e per questo crediamo che ogni sforzo debba esse impiegato per sviluppare alleanze con chi combatte per un mondo più giusto. Sinergie con tutte quelle realtà che sul territorio fanno accoglienza, integrazione, percorsi di partecipazione e per questo voglio rinnovare tutta la nostra solidarietà al Centro Sociale Ex-Canapificio riconoscendo il lavoro importante che ha svolgeva e chiedere alle istituzioni la sua immediata riapertura”.
Carotenuto (Flai Campania): ancora oggi c'è il dramma caporalato
La provincia di Caserta e la fascia di litorale che da Mondragone arriva fin oltre a Giugliano in Campania (Napoli) è la parte del territorio regionale che presenta maggiori criticità sotto il profilo del caporalato e dello sfruttamento lavorativo, che riguarda soprattutto il settore agricolo, dove il 30% degli occupati in Campania - quasi ventimila persone - lavora in condizioni non dignitose. Lo ha detto il segretario regionale della Flai Campania Giuseppe Carotenuto al teatro comunale di Caserta, durante l'incontro.
"Ancora oggi, come ai tempi di Masslo - continua Carotenuto - ci sono territori come parte del Casertano che sono terra di nessuno, dove le persone lavorano per 25 euro al giorno per 10 ore in condizioni drammatiche. La legge sul caporalato è buona, ma resta inapplicata; penso all'albo regionale cui potrebbero iscriversi, emergendo dall'illegalità, coloro che effettuano il trasporto dei lavoratori presso i campi, che spesso lavorano al soldi dei caporali; potrebbero aprire partita Iva e fare il trasporto, ma preferiscono rischiare. Ci vuole uno scatto culturale, e maggior impegno delle associazioni dei datori di lavoro, che devono dire di no a coloro che violano le leggi".
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