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“I dati Eurostat, che posizionano la Sicilia al 3° posto tra 200 regioni europee per numero di Neet (soggetti tra 18-24 anni che non studiano né lavorano né cercano impiego), ci danno un’ulteriore conferma del fallimento delle politiche economiche del governo, che non producono sviluppo né occupazione, soprattutto giovanile”. Così il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, che definisce “drammatica la situazione nell’isola”, dove il tasso di Neet è del 41,4%. Elevata pure la percentuale italiana: in un'Europa in cui la media dei Neet è del 15,2%, il nostro Paese fa registrare la percentuale del il 26%, la più alta.
“Quando invochiamo un cambio di rotta – aggiunge il dirigente sindacale – lo facciamo perché è evidente che la politica delle una tantum, della decontribuzione e degli interventi tampone per i giovani non ha prodotto nulla, se non scoraggiamento. Servono investimenti per il rilancio dell’apparato produttivo in generale e servono progetti mirati a specifici obiettivi di sviluppo”. Per l'esponente Cgil, “il governo deve rivedere integralmente le sue politiche economiche e sociali, altrimenti soprattutto il Mezzogiorno stenterà a risollevarsi”.