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“Sicuramente è un passo in avanti nella giusta direzione. Il problema però non viene risolto da una interpretazione più favorevole della norma, che resta sbagliata nella forma e nella sostanza”. Cristian Sesena, segretario nazionale Filcams Cgil responsabile del mercato del lavoro e del settore Turismo, commenta così la circolare numero 145 dell'Inps diramata lo scorso 29 luglio che chiarisce alcuni aspetti critici della Naspi, tra i quali le modalità di determinazione dei requisiti necessari per accedere alla prestazione. Per quest'anno, la soluzione che permetterà a chi lavora almeno 6 mesi di accedere ad altrettanti mesi di sostegno al reddito.
“La circolare - spiega il sindacalista - amplia il periodo in cui andare a ricercare i contributi necessari per la maturazione del requisito, ritenendo utili le ultime settimane di contribuzione anche qualora le stesse si collochino al di fuori del quadriennio. Questo meccanismo di calcolo comporta il reperimento di un 'tesoretto' di contribuzione che può essere speso ai fini dell'ottenimento di una prestazione intera per l'anno 2015. Ma perché il tesoretto sia utilizzabile nel 2015, il quadriennio precedente deve registrare un adeguato montante di versamento contributivo effettuato, e non tutti i lavoratori stagionali possono vantarlo”.
Un ulteriore aiuto dovrebbe arrivare dall'imminente approvazione dello schema di decreto di Riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali: per gli eventi di disoccupazione dal 1 maggio al 31 dicembre 2015 e limitatamente al settore turismo, è prevista una tutela anche per quei lavoratori che non hanno contribuzione fuori dal quadriennio, ossia coloro i quali non possono attingere al tesoretto previsto dalla circolare 145.
Il futuro però pare ancora nebuloso: “Queste soluzioni - osserva Sesena - sono temporanee e non affrontano il problema alla radice. Se la norma, dal prossimo anno, non cambia i lavoratori stagionali di tutti i settori avranno seri problemi. Il governo su questo tema ha provato maldestramente a giustificarsi, ma il suo disegno è stato fin da subito chiaro: in un sistema di tutele con impostazione non più solidaristica ma assicurativa, chi versa poco, può incassare poco, e di conseguenza gli stagionali debbono avere trattamenti limitati proporzionati ai loro versamenti anch'essi limitati. Peccato che questi lavoratori non operino in maniera discontinua per scelta, ma siano strutturalmente legati alla domanda turistica del nostro paese che è purtroppo ancora fortemente stagionale.”
La Filcams ha fin da subito messo in campo iniziative e azioni per provare a modificare questa stortura: “Abbiamo coinvolto le parti datoriali (con cui abbiamo sottoscritto un Avviso Comune indirizzato al presidente del Consiglio), il governo, l'Inps e assieme alle altre federazioni sindacali il 15 Aprile abbiamo manifestato a Taormina in occasione dello sciopero nazionale del Turismo. “Continueremo la nostra mobilitazione e la nostra campagna di informazione che anche per il 2015 è rivolta a questi lavoratori, perché conoscano da subito i loro diritti e li facciano valere, evitando di cadere vittima di abusi purtroppo ancora molto frequenti. Puntiamo assieme alla Cgil e alle altre categorie a creare le condizioni per una modifica della attuale normativa magari attraverso la prossima legge di stabilità”, conclude Sesena.