Dopo una trattativa iniziata alle 14.00 di ieri, mercoledì 29 novembre, questa notte alle 2.30 è stata raggiunta l'ipotesi di accordo sulla gestione della crisi Motori Minarelli, dovuta alla scelta del Gruppo Yamaha di ridurre la propria presenza a Bologna e in Europa. L’ipotesi di accordo, firmata dalla Rsu e da Fiom e Fim Bologna, tutela i lavoratori e le lavoratrici di fronte al rischio imminente di licenziamenti unilaterali (68) da parte dell’azienda, visto che il 13 dicembre scadono i termini del confronto sulla procedura di licenziamento collettivo avviata dall’azienda lo scorso 25 settembre.

Dopo sei incontri, di cui uno al ministero dello Sviluppo Economico (lo scorso 21 novembre) e uno presso la Regione Emilia Romagna (lunedì 27 novembre), dopo quasi 60 ore di sciopero in meno di tre mesi e dopo aver realizzato anche azioni di mobilitazione e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, si legge in un comunicato, "siamo di fronte a un’ipotesi di accordo che introduce forme di tutela per i lavoratori coinvolti, ma che conferma un giudizio estremamente negativo sul piano presentato dall’azienda".

"Abbiamo sottoscritto l’ipotesi di accordo perché si prevede come unico criterio per l’uscita dall’azienda quello della volontarietà dei lavoratori a fronte dell’erogazione di un incentivo all’esodo significativo (75.000 euro lordi) – spiegano sindacati e Rsu –. Nell’ipotesi di accordo si prevedono inoltre due punti che dal primo momento sono state richieste del sindacato e dei lavoratori: l’impegno all’utilizzo degli ammortizzatori sociali qualora permanga nei mesi futuri la necessità di ridurre le ore lavorate e l’impegno dell’azienda ad essere coinvolta in una serie di incontri (a cadenza semestrale) presso la sede della Regione sui temi delle strategie aziendali, nuovi prodotti, nuovi investimenti e nuove tecnologie".

L’ipotesi di accordo è stata presentata oggi ai lavoratori e alle lavoratrici della Motori Minarelli riuniti in assemblea. È prevista una verifica entro l’11 dicembre sul numero effettivo di adesioni al percorso di uscita dall’azienda volontaria e incentivata. Come Rsu Motori Minarelli, Fiom e Fim Bologna "riteniamo che questa ipotesi di accordo sia stata raggiunta solo grazie alla determinazione dimostrata in queste settimane dalle lavoratrici e dai lavoratori con i quali abbiamo percorso tutta la vertenza, passo dopo passo. Riteniamo che resti aperto un grande problema, che riguarda le difficoltà – quando non l’impossibilità – di far cambiare posizione alle multinazionali. Ma riteniamo anche che questa ipotesi rappresenti un elemento di tutela importante per le tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori".

Bologna, 30 novembre 2017

RSU MOTORI MINARELLI – FIOM CGIL BOLOGNA – FIM CISL BOLOGNA