Il 26 novembre del 2015, la giunta di Moncalieri ha deliberato il protocollo su un progetto di lavoro per la reindustrializzazione e innovazione del tessuto industriale e dei servizi di quel territorio. Il primo importante approdo di oltre un anno di lavoro, discussioni ed impegno. L'area industriale interessata (Sanda Vadò), è collocata al confine tra la Città di Moncalieri e Trofarello (zona sud dell'area metropolitana di Torino). Siamo partiti dalla lettura del territorio, attraversato da un costante depauperamento della struttura industriale e da una pesante contrazione dell'occupazione, (da oltre 12.000 persone occupate direttamente o nei servizi, si è ridotta a poco più di 5.000).
Nell'arco di poco più di un decennio si è perso metà degli insediamenti e dell'occupazione. Un area, quella in questione, con una presenza di aziende di un certo rilievo: dalla Dea (sistemi misurazione, in passato anche robotica), all'Italdesign di Giugiaro (stile e prototipazione auto) e di altre aziende che operavano nella prototipazione o costruzione attrezzature per il settore auto, al centro ricerche e progettazione della Pininfarina, alla Ilte (poligrafici), alla Air Liquid (Chimica), alla Zoppoli e Pulcher (edili), ad una presenza cospicua di Centri commerciali ed attività di logistica, ecc. Oggi in quest'area gravitano 120 aziende con un’occupazione complessiva di 5.000 dipendenti circa.
La riflessione da cui siamo partiti è stata “non possiamo rassegnarci al declino industriale, non soltanto per le dimensioni della perdita di lavoro, ma, anche e sopratutto per la perdita di un patrimonio di know-how e professionale migrato all'estero o per attività cessate”. Il primo nostro problema, come Camera del Lavoro di Torino e centro zona di Moncalieri, in un contesto come quello della zona industriale Sanda Vadò, era di riuscire a mettere insieme le categorie e i delegati delle diverse realtà per poter affrontare le criticità, non più come singole vertenze aziendali, ma provare a costruire una vertenza territoriale. Una vertenza territoriale in una zona dove si è consolidata da tempo l'esperienza della contrattazione sociale della Cgil.
E' partito un proficuo rapporto con le categorie. Abbiamo convocato diversi attivi di delegati della zona per condividere analisi, proposte ed iniziative in modo partecipato. Abbiamo, sin da subito, operato per costruire le condizioni affinché le vertenze trovassero interlocuzioni utili ad implementare e qualificare le proposte sindacali che si sono concentrate su fattori competitivi, utili a sostenere ipotesi di rilancio per le imprese presenti nel territorio e/o a richiamare l'attenzione di aziende che volessero investire nell'area, sintetizzate nei seguenti temi: energia, produzione e distribuzione; trattamento rifiuti industriali; servizi alle Imprese; servizi ai lavoratori; mobilità e trasporti; sviluppo socio economico territoriale
L'interlocuzione con il Forum 2020 (associazione locale, interessata da tempo al tema della pianificazione territoriale, Smart city ecc.. animata da ex docenti universitari, ingegneri, architetti, ex amministratori, sindacalisti della zona) e con il Politecnico di Torino ci ha fatto fare grandi passi in avanti raccogliendo il consenso sia sul tema della reindustrializzazione, che sui fattori competitivi su cui attivare nuove politiche industriali. Infine sollecitare sedi istituzionali (Regione Piemonte e comuni, in grado di dialogare con le vertenze e mettere in campo strumenti e risorse necessarie per fornire risposte alle criticità.
Le convergenze di analisi e proposta con il Forum e la disponibilità del Politecnico di Torino ad impegnarsi, su un progetto pilota, e mettere a disposizione ricerca e brevetti in loro possesso a condizione di impegnare le istituzioni locali, ci hanno consentito di spostare in avanti il baricentro dell'iniziativa. Ci siamo concentrati nella fase successiva su: sondare il terreno, con i vari livelli istituzionali (Comuni, assessorati regionali, ecc.) a partire dal comune di Moncalieri per valutarne la loro disponibilità; confronto e valutazione con il sistema delle aziende associate al Consorzio Vadò (40 aziende su 120 presenti, che condividono la gestione strutturale dell'area ) su quali disponibilità potessero mettere in campo, dal loro punto di vista; recuperare il rapporto con Cisl e Uil, data la diversa modalità organizzativa e le difficoltà di relazioni sul territorio; messa in campo di iniziative sul territorio, per premere sulle imprese e sul quadro politico isituzionale ecc.
Il 7 di luglio 2015 abbiamo messo in campo una iniziativa pubblica per denunciare la situazione di perdita di occupazione, tecnologia, professionalità e con i relativi effetti sociali negativi per il territorio e avanzare la nostra proposta di istituzione di un tavolo per lo sviluppo e la reindustrializzazione, riprecisando, quelli che per noi sono alcuni filoni di analisi, intervento e priorità di investimento da cui partire: energia (la riduzione dei consumi; efficientamento ed implementazione, anche con possibili investimenti per la produzioni di energia, puntando sulle rinnovabili); rifiuti (realizzare un servizio raccolta e conferimento dei rifiuti Industriali visto che ad oggi ogni aziende fa da se); servizi alle imprese (telecomunicazioni, ricerca, formazione ecc.); servizi ai lavoratori (trasporti, mensa ecc.); riassetto infrastrutturale (rivisitazione assetto stradale, collegamenti ferrovia e sistema di trasporto locale ecc); tasferimento tecnologico; sviluppo socio economico e territoriale.
Al nostro invito hanno risposto il coordinamento dei comuni della zona omogenea 3 Torino sud manifestando interesse; il consorzio Sanda Vadò; gli assessorati al lavoro ed allo sviluppo della Regione Piemonte. Immediatamente dopo le ferie, il Comune di Moncalieri ha convocato un incontro, conclusosi con la ipotesi condivisa da tutti, di costituzione di un Tavolo permanente sui temi della reindustrializzazione ed innovazione. Il comune si è proposto quale riferimento di coordinamento e regia su tutti i temi che abbiamo messo al centro della nostra iniziativa.
I soggetti che promuovono il tavolo per lo sviluppo e la reindustrializzazione sono: il Comune di Moncalieri e i Comuni della Zona Omogenea 3 Torino sud (18 comuni; 264.124 abitanti) Cgil, Cisl e Uil di TorinoForum 2020, Consorzio Sanda Vadò. In attesa della decisione del rettorato, relativa alla sottoscrizione del protocollo, è comunque acquisito l'impegno del Politecnico sia sul piano dell'elaborazione, della formazione, che del trasferimento tecnologico alle imprese. Quando siamo partiti ci saremmo accontentati di essere in grado di mettere insieme le nostre categorie per rispondere alla crisi. Il percorso partecipato e la continuità dell'iniziativa ci hanno portato sin qui.
La scommessa é su un ipotesi di risposta alla crisi, invertendo una tendenza, che affronti i problemi di sistema e che orienti le risposte sull'innalzamento qualitativo dei prodotti e dei servizi anziché sul costo della manodopera. Inoltre, si pone l'obiettivo di far orientare le risorse disponibili, i fondi europei, verso progetti che hanno queste finalità anziché essere distribuiti a pioggia ai soliti noti o, peggio ancora, restare inutilizzati, nonostante la difficile situazione con cui facciamo i conti tutti i giorni. La sottoscrizione del protocollo va vista come la prima tappa di un percorso e non l'approdo. La parte più difficile comincia ora. Affinché sia utile alle tante vertenze aperte e ad una ipotesi qualificata ed ambientalmente sostenibile di sviluppo del territorio, è necessario che l'iniziativa sindacale e la partecipazione dei lavoratori sia costante e attiva.
Il tavolo, se rimane l'oggetto di un confronto”astratto” fra i soggetti che l'hanno sottoscritto, può essere utile per lustrare le medaglie di chi vi partecipa, ma di scarsa utilità per i lavoratori e per il territorio. Il ruolo esercitato dalla Confederazione in questa esperienza di contrattazione Territoriale rappresenta sicuramente un terreno innovativo da sperimentare sui temi dello sviluppo .Un’esperienza che si inserisce nell'alveo del Piano per il Lavoro avanzato dalla Cgil. La Confederazione, partendo dal coordinamento della iniziativa con le categorie e dal rapporto con i luoghi di lavoro, ha portato al confronto con gli Enti, le aziende, con l'Università e le associazioni locali, le analisi e l'individuazione dei possibili obiettivi, puntando alla loro, condivisione, per il rilancio delle politiche industriali misurandosi coi problemi della competitività, con l'innovazione ecc.. proponendo nuovo lavoro. Con il protocollo ci sembra di aver raggiunto un primo utile approdo. Il protocollo, affrontando insieme i problemi della qualificazione, dello sviluppo del territorio, la sua infrastrutturazione e dei servizi, connette la classica contrattazione sindacale alla contrattazione sociale dando a quest'ultima una connotazione più ampia rispetto a quanto si è affermato nella pratica sino ad oggi. E' una scommessa che dobbiamo fare e impegnarci per vincerla.
* Pietro Passarino è segretario della Camera del Lavoro di Torino, Antonio Scibilia è responsabile di zona Torino Sud