La "nuova organizzazione" dell'Inps annunciata dal presidente Tito Boeri preoccupa i sindacati modenesi. In una nota Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Cisal e Usb, insieme alla Rsu, si dicono "sconcertati" dalla notizia che "una buona parte dei lavoratori comandati da altri enti, e che da anni stanno apportando un consistente contributo per fornire servizi adeguati all'utenza, non saranno trasferiti definitivamente all'INPS".
"A Modena questa scelta non può essere accettata - dicono i sindacati - visto che i lavoratori interessati svolgono da anni funzioni specifiche per quanto riguarda tutti i servizi relativi alle pensioni e che in buona parte erano quelli svolti precedentemente dall'ex Inpdap. Inoltre, la carenza di personale che oggi va oltre il 30% già nei prossimi mesi subirà un peggioramento per effetto di pensionamenti. Quindi, se dovesse realizzarsi l'ipotesi del prof. Boeri ci chiediamo chi svolgerà il lavoro di coloro che saranno rinviati nelle amministrazioni di precedente appartenenza?", domandano i sindacati.
“Non vogliamo che ci rimettano i cittadini”, affermano i sindacati che si sono attivati verso i massimi vertici dell'istituto affinché al più presto sia chiarito definitivamente il futuro lavorativo di chi ha un bagaglio di conoscenze acquisito nel corso degli anni e che non deve essere disperso.
Per questi motivi già nei prossimi giorni sono previste alcune iniziative finalizzate a far conoscere ai cittadini e alle forze politiche quali rischi si correranno per l'Inps di Modena. La prima azione di sensibilizzazione consisterà in un presidio che si terrà domani, 3 agosto, a partire dalle ore 13 dopo l'orario di sportello, davanti all'istituto. "Il Prefetto di Modena - annunciano i sindacati - sarà opportunamente informato sulla grave situazione che si sta prospettando e che, se non vi sarà una inversione di tendenza, non esclude apposite iniziative di lotta".