“In coerenza con la campagna nazionale lanciata dalla Cgil siamo impegnati per l'abrogazione, o comunque una sospensione per il tempo necessario, della legge Bossi Fini, la cui applicazione in tempi di recessione produce effetti socialmente ed eticamente devastanti”. A precisarlo, in una nota, è il segretario generale della Cgil Veneto, Emilio Viafora, dopo le notizie uscite su alcuni giornali di oggi in merito alla posizione della Cgil di Treviso sulla questione immigrati: “Infatti – prosegue Viafora – migliaia di lavoratori di origine extacomunitaria rischiano oggi di essere ricacciati nella clandestinità e nel lavoro nero o espulsi dal nostro paese, dopo che per anni hanno contribuito alla ricchezza della Marca e dell'intero Veneto”.

Osserva il segretario regionale: “La Cgil veneta è contraria a ogni forma di moratoria sui flussi. Infatti la proposta di blocco o moratoria dei flussi per due anni avanzata dalla Lega, con un emendamento presentato al ddl 733 in discussione al Senato e ribadita dal ministro Maroni è sbagliata e propagandistica perché il meccanismo dei flussi così come previsto dalla Bossi-Fini è inceppato e produce soltanto immigrazione irregolare. Lo dicono i dati nazionali: nel 2007 sono state presentate 740.000 domande e a distanza di un anno sono stati consegnati soltanto 110.000 nulla osta. Ancora più chiaramente lo dicono i dati di Treviso, dove sono state presentate 13.000 domande a fronte di 3.000 autorizzate dal decreto flussi e a oggi ne sono state evase soltanto mille”.

Quindi, “altro che blocco dei flussi”
. Per la Cgil Veneto le priorità sono: “regolarizzare i lavoratori immigrati che lavorano in nero; consentire ai lavoratori immigrati regolari che perdono il lavoro di avere parità di accesso agli ammortizzatori sociali e un permesso di soggiorno di due anni che eviti l’espulsione; riformare il meccanismo dei flussi per renderlo più aderente alle necessità del mercato del lavoro, in modo da governare l’immigrazione regolare e ridurre quella irregolare”.

Così conclude la nota di Viafora
: “In questo senso la Cgil di Treviso, dando voce anche a una richiesta avvenuta dalle associazione dei migranti che nei giorni scorsi hanno dato vita a una manifestazione di protesta contro la Bossi-Fini, ha chiesto alle imprese e alle istituzioni locali di farsi carico di quei lavoratori messi in mobilità, cigs o licenziati. Sono persone che rischiano di essere come merce usa e getta in un intollerabile ed immorale mercato delle braccia. Non so se la Lega plaude a queste proposte, ma esse mi paiono in assoluta controtendenza rispetto alle scelte che vorrebbe compiere il ministro Maroni e alle roboanti posizioni del ministro Bossi”.