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"L'Europa continua a fissare date per affrontare il problema della politica comune sull'immigrazione senza arrivare mai a nulla di concreto, dichiarazioni a parte. Auspichiamo che il Consiglio degli Esteri del prossimo 16 marzo ci smentisca e si dimostri all'altezza delle tragedia senza fine che si consuma nel Mediterraneo". Così Vera Lamonica, segretaria confederale della Cgil, nel giorno dell'ennesima strage nel Canale di Sicilia, dove questa notte sono morte altre 10 persone nel tentativo di raggiungere le coste della penisola.
"Come volevasi dimostrare solo la Guardia costiera, meritoriamente, assicura soccorso e salvataggio", sostiene Lamonica. "Triton non c'è - continua -, queste non sono sue finalità, prova evidente che l'operazione è servita soltanto a far chiudere Mare Nostrum. Ormai è chiaro, però, che il denaro risparmiato e le miglia di mare lasciate senza presidio si pagano con vite umane".
Per la dirigente sindacale "è intollerabile che non si discuta delle cose vere e di quanto sarebbe necessario, dai corridoi umanitari alle missioni di soccorso europee passando per la modifica delle regole sull'asilo, e che invece ci si debba occupare della speculazione politica e dell'incitamento a odio e paura di coloro che su sofferenze e perdite di vite umane fondano consistenti fortune elettorali".
Lamonica conclude con un appello al governo: "l'esecutivo si assuma le sue responsabilità. In attesa che l'Europa decida di cambiare strada e di difendere non le frontiere ma i diritti umani, ripristini Mare Nostrum per non smentire quanto di buono è stato fatto, e per evitare una primavera che si annuncia come stagione di ulteriori stragi".