Nemmeno la neve ha impedito ai lavoratori Mediaworld di Curno di manifestare, stamattina, sotto la sede dell’azienda contro la decisione di chiudere la direzione e spostare 500 persone a Verano Brianza: contro il trasferimento, oggi e domani sono stati proclamati due scioperi con altrettanti presìdi, stamane dalle 9 alle 12, all’esterno della sede di via Lega Lombarda e domani fuori dal centro commerciale di Curno, dalle 10 alle 12.

“In occasione dello sciopero nazionale, il presidio fuori dalla sede centrale è stato un successo” – hanno detto Mario Colleoni, Sonia Nigro e Nicholas Pezzè (Filcams), Alberto Citerio e Terry Vavassori (Fisascat) e Maurizio Regazzoni (Uiltucs). “Oltre il 50% di adesioni a Curno e più dell’80% a Grassobbio: sono percentuali che testimoniano una partecipazione dei lavoratori anche al di sopra delle aspettative. L’azienda si è più volte dotata di piani industriali che non hanno funzionato, e anche oggi quello prospettato non offre alcuna garanzia. Vogliamo sederci a un tavolo per discutere di un piano aziendale che tenga conto delle condizioni dei lavoratori, prima di pensare a esuberi o modifiche unilaterali del contratto”.
 
Ricordiamo che nelle due unità locali amministrative presenti nella provincia di Bergamo (entrambe a Curno) la decisione coinvolgerebbe 500 persone che verrebbero, così, trasferite forzatamente. La comunicazione ai dipendenti è stata data il 16 febbraio scorso, durante un incontro che si è svolto all’Uci cinema, mentre a Roma si stava tenendo un confronto tra azienda e funzionari nazionali delle organizzazioni sindacali. Per quanto riguarda il personale dei tre punti vendita Mediaworld della provincia (Curno, Orio e Stezzano), l’azienda ha comunicato che, presumibilmente a partire da maggio, taglierà la maggiorazione domenicale, portandola dal 90 al 30%, secondo quanto  previsto dal ccnl. La nuova sede proposta dall’azienda dista più di 50 km (un’ora e mezza di viaggio) dall’attuale luogo di lavoro: per questo, i sindacati temono che il trasferimento creerebbe enormi disagi per tutti i dipendenti, in particolare per le figure assunte a part-time.