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“Mentre le lavoratrici e i lavoratori della Marelli sono in attesa di spiegazioni da quasi un anno, le modifiche salariali, determinate dall'ultimo contratto specifico iniziano a concretizzarsi. È di ieri la comunicazione dell'ammontare del premio variabile di efficienza nel gruppo, che sancisce anche la cancellazione del secondo premio, quello che veniva erogato in cifra fissa e che è stato utilizzato, con il classico gioco delle tre carte, per finanziare gli ultimi aumenti dei minimi tabellari”. Lo dichiara Alessandro Pagano, coordinatore nazionale del gruppo Marelli per la Fiom Cgil.
“Inoltre, l’azienda andrà all’attuazione del nuovo inquadramento professionale. Nulla è dato sapere, rispetto ai parametri che saranno utilizzati per determinare il giusto inquadramento e la conseguente remunerazione della professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori. Invece, è certo che il nuovo sistema, sottoscritto dalle organizzazioni firmatarie, cancellerà per i dipendenti Marelli le regole valide per il resto degli addetti del settore, rendendo possibile la riduzione del minimo tabellare. Una misura senza precedenti nella storia sindacale del nostro Paese, dopo la cancellazione delle paghe di posto alla fine degli anni 60, che hanno avuto il coraggio di chiamare innovazioni contrattuali”, prosegue il dirigente sindacale.
“Pur non essendo più nella Fca, Marelli non ha autonomia contrattuale e negoziale, ma si limita ad applicare quanto deciso dal gruppo. In questa fase caratterizzata da grandi cambiamenti e incertezze, per la Marelli e per l'intero settore, la Fiom propone di guardare avanti. È necessario un reale confronto unitario con la direzione aziendale, che renda esplicite e comprensibili le strategie adottate per garantire prospettiva, sviluppo e crescita occupazionale per tutti i siti, con un adeguato coinvolgimento di tutte le istituzioni interessate. Infine, occorre avviare una stagione di azione unitaria con i lavoratori, che ricostruisca i rapporti di forza necessari anche per negoziare un nuovo accordo sindacale democraticamente condiviso, che garantisca occupazione, giusti salari e migliori condizioni per i dipendenti del gruppo”, conclude il sindacalista.