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"Nei minuti immediatamente successivi al discorso di Salvini a Modena, alcuni delegati Cgil e operatrici di coop sociali che si occupano di accoglienza, hanno deciso di passare in piazza Matteotti, per esporre alcuni striscioni appositamente creati per fare riflettere l’opinione pubblica ('A Modena i porti sono aperti' e 'Sopra il migrante il consenso campa, sotto lo stato il migrante crepa'). Non appena esibiti, sono stati malmenati, soprattutto le ragazze, e sono state spintonate, e rese oggetto di insulti, sputi e schiaffi, dai manifestanti pro-lega". A denunciarlo il una nota è Nidil Cgil Modena, il sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori atipici e precari.
"Riteniamo questo episodio come incivile, grave e assolutamente da condannare - continua Nidil - per il semplice fatto che manifestare le proprie idee, anche nel pluralismo delle diversità, sia il sale della democrazia, e che sia davvero fuori luogo questa aggressione gratuita, e priva di ogni senso. Siamo indignati, che per il solo semplice fatto di aver esposto due striscioni, si sia dato adito a qualcuno di aggredire fisicamente ragazzi e ragazze tranquille e pacifiste, che avevano partecipato democraticamente ad un discorso di un ministro della Repubblica Italiana, contrastandone i temi, nel merito, con modalità civili".
"Questo grave gesto - conclude Nidil - dimostra che l’odio semina odio, e che certi toni, certi argomenti, appositamente enfatizzati, stanno trasformando questo paese in una giungla medioevale".
Sui fatti accaduti a Modena interviene tramite Facebook anche Claudio Riso, segretario della Flc Cgil, il sindacato della scuola modenese. "Le ragazze e i ragazzi che lavorano nel sistema modenese dell'accoglienza hanno aperto uno striscione. Non hanno urlato, non hanno fischiato, non hanno offeso. Ma anche se avessero voluto farlo non ne avrebbero avuto il tempo: giusto pochi istanti e un uomo, insieme a un gruppo di militanti, leghisti o non so cos'altro, si sono avventati sulle ragazze che reggevano lo striscione, glielo hanno strappato di mano e, non contenti, hanno anche fatto volare qualche sberla. Tutto in pochissimi istanti, poi un cordone della Digos ha evitato il peggio. Quando il ministro dell'Interno parla di violenti beh, credo che debba farlo guardando in casa sua", conclude Riso.