Da soci di cooperativa a lavoratori dipendenti: per 108 persone assunte da Linx di Milano e al lavoro per Dhl nel carico e scarico della merce nello scalo di Orio al Serio (Bergamo), il cambiamento è ormai deciso. È stato raggiunto un accordo “di transizione” che durerà un anno e mezzo, periodo in cui, pur con alcune deroghe rispetto al contratto nazionale, si andrà verso la trasformazione del rapporto di lavoro. L’intesa è stata approvata all'unanimità dai lavoratori. “A metà luglio la Linx ci ha comunicato la volontà di trasformare la natura della società: la decisione è frutto di un accordo nazionale tra sindacati confederali di categoria e Dhl, in cui quest’ultima si impegna a non appaltare più il lavoro a cooperative” hanno spiegato Marco Sala (Filt Cgil), Antonio Scaini (Fit Cisl) e Giacomo Ricciardi (Uiltrasporti) di Bergamo: “Dunque la Linx ha scelto, per continuare a lavorare con Dhl, di cambiare: si tratta di un altro importante passo nel percorso di stabilizzazione dell’occupazione nel settore merci in aeroporto. E il cambiamento in corso nel mondo delle cooperative di facchinaggio non è di poco conto, se si considera che si tratta di un comparto dove le condizioni di lavoro spesso sono durissime, dove i diritti vengono calpestati e spesso lo sfruttamento è all’ordine del giorno”.
Dal 1 ottobre, dunque, la cooperativa Linx si trasforma in Srl: ma cosa cambia per i lavoratori in concreto? “I dipendenti della nuova Srl non saranno più pagati a ore ma la loro retribuzione sarà mensilizzata” spiega Antonio Scaini (Fit Cisl), “avranno cioè la garanzia di essere chiamati a svolgere tante ore quante previste all’atto della loro assunzione. Per le cooperative, infatti, c’è la possibilità, qualora non ci siano commesse, di lasciare a casa i propri soci lavoratori senza compenso, diminuendo senza limite le ore di attività e di conseguenza il salario”.
“Altra conquista importantissima” prosegue Giacomo Ricciardi (Uiltrasporti) “riguarda la retribuzione in caso di malattia: si passa da un regime delle cooperative in cui la copertura della malattia inizia dal quarto giorno (e solo per il 66% del compenso) per vedere, invece, garantita interamente (cioè al 100%) l’indennità di malattia a partire dal primo giorno in cui si resta a casa, pur con un sistema di penalizzazioni sulla presenza. Inoltre ai lavoratori verrà corrisposto un ticket ristorante che prima non c’era (di 2,50 euro al giorno) e un premio di risultato, ancora da definire”.
Sul tema del traffico merci e del peso che questo comparto detiene nell’ambito dello scalo di Orio al Serio, Marco Sala (Filt Cgil) sottolinea con forza come esso muova “il 13% del traffico aereo, dunque nella realtà pochissimi voli rispetto a quello passeggeri, pur offrendo un altissimo numero di posti di lavoro. Sono infatti 800 i lavoratori occupati in maniera diretta (503 Dhl, 135 in Ups e il resto nelle cooperative, compresi i 108 che passeranno alla Srl). Si tratta cioè di un settore dal basso impatto di traffico ma dalla resa altissima in termini di occupazione. Si pensi, infatti, che nel traffico passeggeri sono occupate 550 persone (senza tenere conto dell’indotto) per l’87% dei voli da e per Orio”.
Queste cifre, conclude Sala, devono far riflettere “i detrattori dello sviluppo del settore merci nello scalo orobico. Dhl ha già scelto di non crescere più a Bergamo: ricordiamo infatti che ha firmato un contratto con lo scalo di Malpensa fino al 2042. Eppure a Bergamo Dhl ha dimostrato più volte di volere restare. Nel 2018 scadrà il suo contratto: è necessario riflettere, nell'ambito dell'acceso dibattito sull'impatto ambientale dello scalo di Orio, sui benefici che il merci comporta in termini occupazionali a fronte di un limitato numero di voli".