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"Licenziato in tronco, con revoca retroattiva degli incarichi, dalla Camera di commercio di Chieti Pescara senza alcuna ragione". Accade a Pescara, vittima Roberto Pierantoni, già segretario generale della Camera di commercio di Pescara, commissario ad acta per la costituzione della nuova Cciaa Chieti Pescara, direttore del Centro estero delle Camere di Commercio d'Abruzzo, dirigente della Camera di commercio di Macerata in aspettativa proprio per lo svolgimento degli incarichi ricoperti a Pescara, nonché iscritto alla Funzione Pubblica Cgil della città pescarese. A denunciarlo è la stessa categoria criticando duramente il licenziamento sostenendo si tratti di una vicenda "gravissima" che è "necessario rendere pubblica" perché "per quanto abbia come vittima un solo lavoratore, per gravità ed efferatezza, va stigmatizzata con forza a tutela di tutto il mondo del lavoro pubblico".
Incarichi revocati retroattivamente, per altro lungo quei mesi nei quali Pierantoni lavorava per la fusione delle Camere di commercio tra Pescara e Chieti, e senza alcuna ragione addotta. Le critiche del sindacato riguardano, infatti, la ‘determinazione d''urgenza’ (diluita a distanza di sette mesi) che ha costituito presupposto di adozione dell'atto del presidente della Cciaa di Chieti Pescara con cui si afferma che tutti gli incarichi ricoperti da Pierantoni debbono intendersi cessati dalla data del 21 dicembre 2017 e alla conseguente determinazione del segretario generale facente funzioni con cui, preso atto della cessazione di tutti gli incarichi di cui al provvedimento precedente, si considera risolto anche il rapporto di lavoro con Pierantoni per cui non sussiste più nessuna ragione che giustifichi la sua presenza nelle sedi dell'ente.
“Atti gravissimi”, denuncia il sindacato, per contenuto, per conseguenze sui diritti di un lavoratore, per conseguenze sul piano patrimoniale e personale e anche sotto il “profilo della gestione amministrativa di un ente pubblico, ponendosi in maniera assolutamente incoerente con il percorso istituzionale in atto, ed esponendo l'amministrazione stessa a rischi e ripercussioni di natura economica e funzionale”. Inoltre, spiega il segretario provinciale pescarese Fp Cgil, Stefano Di Domizio, “la revoca degli incarichi è stata effettuata con effetto retroattivo ed efficacia dal 21 dicembre 2017. Nella nostra esperienza non risulta il verificarsi di analogo paradosso per cui, con sette mesi di ritardo, vengono revocati incarichi che hanno comportato nel frattempo lo svolgimento di attività ufficiali in ottemperanza alle direttive ricevute proprio dall'amministrazione che oggi revoca”.
Di “fatto gravissimo e intollerabile” parla anche il segretario nazionale della Fp Cgil, Federico Bozzanca. “Non credo esistano precedenti per una vicenda tanto assurda quanto pericolosa – afferma il dirigente sindacale –. Non è soltanto un licenziamento adottato attraverso un atto unilaterale, per altro contro le regole, ma anche per la sua natura retroattiva. Contrasteremo in tutti i modi quanto accaduto ad un nostro iscritto ma riteniamo quanto accaduto molto preoccupante. Per quanto ci riguarda saremo al fianco di Pierantoni e a sostegno della nostra federazione pescarese per sanare questa insostenibile ingiustizia”.
A seguito del provvedimento, inoltre, è stato impedito a Pierantoni di accedere al proprio ufficio, anche solo per ritirare gli effetti personali, “predisponendo, presumibilmente non gratis, uno specifico servizio di sorveglianza armata”, dice ancora Di Domizio. "Da uomo delle istituzioni – prosegue il segretario Fp Cgil – Pierantoni ha provato fino all'ultimo a trovare una soluzione adeguata al proprio ruolo e funzionale agli interessi della Camera di Commercio, cercando, in tal modo, di non ricorrere alla magistratura. Ma questi ultimi atti rappresentano un attacco talmente grave e brutale da non poter essere in alcun modo tollerati”. Da ultimo Pierantoni si vede addirittura rifiutare ingiustamente anche il rientro al suo originario posto di lavoro, la Camera di commercio di Macerata.