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Il 18 settembre 1938 Benito Mussolini annunciò a Trieste l’avvenuta promulgazione delle leggi razziste. Ottanta anni dopo, martedì 18 settembre 2018, l'Anpi ha voluto ricordare quel giorno, "il giorno dell’infamia, nel luogo ove questa infamia si è fatta carne, sangue e morte", alla Risiera di San Sabba.
In occasione della cerimonia, organizzata dall'Anpi del Friuli Venezia Giulia, la senatrice Liliana Segre ha scritto: “Io ricordo quei giorni. Avevo otto anni, ascoltai la notizia della promulgazione dei decreti che stabilivano 'la necessità assoluta e urgente di dettare disposizioni per la difesa della razza nella scuola fascista'. Per me fu un trauma realizzare che ero stata 'espulsa' dalla scuola. Perché? Che cosa avevo fatto? Che sistema è mai quello in cui una 'legge' può stabilire una cosa del genere?".
"Oggi a ottanta anni dalle leggi razziali e a settanta dalla Costituzione e dalla Dichiarazione universale – ha scritto ancora Segre – non dobbiamo stancarci di operare per costruire una memoria collettiva salda e civile, indispensabile a contrastare quell’ignavia e quell’indifferenza che sempre sono dietro le pagine più nere dell’umanità”.
Anche Carla Nespolo, presidente di Anpi nazionale, ha voluto inviare un messaggio in occasione dell'anniversario: "Dalla Liberazione in poi l’Italia e l’Europa hanno ritrovato la via della pace e del progresso economico e sociale, e la città di Trieste è tornata ad essere un ponte fra storie, culture, lingue e popoli diversi. Ma oggi, sia pure in altre forme, sta tornando nel nostro Paese e in parte del continente il vento mortale del razzismo e della discriminazione".
"Ricordo che allora, nel 1938 - ha aggiunto Nespolo - si avviò l’infernale meccanismo che prima negò i diritti civili e sociali, e poi negò il diritto alla vita. Oggi, con voi, rinnoviamo l’impegno solenne che l’intero popolo italiano ha contratto con la sua Costituzione, che recita: ‘Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali’”.