Nella notte tra il 9 e il 10 novembre del 1938 i nazisti scatenano in Germania e nei territori annessi una serie di pogrom contro gli ebrei. È l'evento che segna l’inizio della fase più violenta della persecuzione antisemita. Le case, le sinagoghe, i negozi di proprietà degli ebrei vengono saccheggiati e distrutti, centinaia di persone rimangono uccise

Il 18 settembre 1938 Benito Mussolini preannunciava nel capoluogo triestino, in piazza Unità d’Italia, l’imminente promulgazione delle norme razziali sul territorio italiano

Pochi giorni dopo la prima delle norme che escludeva gli ebrei dalle scuole, esule a Parigi, il sindacalista denuncia quanto sta accadendo in Italia e le colpe del regime fasciste

Entra in vigore nella primavera del 1937 e colpisce soprattutto le colonie italiane in Africa. È solo il primo passo

Dal Manifesto della razza alle leggi razziali, tutto quello che c'è da sapere sui vent'anni più bui della nostra storia perché non accada mai più

Uno dei pilastri delle leggi razziali del ventennio fu quello di scongiurare l'unione tra coppie miste per preservare la presunta purezza della razza. Eppure ai fascisti, nelle colonie italiane, piaceva avere le madame, giovanissime schiave sessuali

A partire dal settembre 1938 gli studenti ebrei sono esclusi dalle scuole italiane di ogni ordine e grado. Così avevano decretato re e regime

La lezione della senatrice a vita Liliana Segre a RadioArticolo1: "Sono trent'anni che vado nelle scuole, come testimone diretta degli orrendi crimini nazifascisti, e ai ragazzi dico: 'Siate vigili, mai indifferenti, e non fatevi travolgere dall'odio'"

Alla Risiera di San Sabba l'Anpi ricorda "il giorno dell’infamia", 18 settembre 1938, quando Benito Mussolini annunciò i provvedimenti in difesa della razza. Liliana Segre: "Indispensabile contrastare l’ignavia che sempre è dietro le pagine più nere"

Inaugurata a Lecce la mostra sull’80° delle leggi razziali realizzata dalla sezione dell’Anpi “Adele Bei”. Documenti, foto anche inedite, storie di personaggi noti – quali Claudio Treves e Vittorio Foa – e di vittime quasi sconosciute