"Senza un reddito minimo garantito l'inclusione sociale e' pressoche' impossibile". Lo ha detto a Bruxelles il commissario europeo all'Occupazione, Vladimir Spidla, che oggi ha presentato una raccomandazione destinata ad orientare gli Stati membri nelle strategie messe a punto per combattere la poverta'. Tra i suggerimenti che Bruxelles intende avanzare agli Stati membri, figura proprio l'imposizione per legge di un salario minimo garantito. "Noi siamo convinti che un reddito minimo sia importante per l'inclusione attiva nella vita sociale", ha detto Spidla ricordando tuttavia che la scelta spetta ai singoli Stati membri.
"Che cos'e' la poverta' - si e' chiesto ancora il commissario - se non l'esclusione dalla societa' per mancanza di reddito". Insomma, per Spidla, "'inclusione senza un reddito minimo garantito e' pressoche' impossibile. Spero - ha aggiunto - che questa raccomandazione incitera' la societa' di quei Paesi che non hanno ancora queste garanzie a compiere dei progressi".
Equivalente del 'basic income' anglosassone, il salario minimo e' una misura di Welfare presente nella maggioranza dei Paesi Ue. Ad oggi, ricordano a Bruxelles, Italia e Ungheria sono gli unici Stati membri a non applicare questo tipo di tutela sociale mentre la Grecia lo fa solo in modo parziale. Per Spidla, i Ventisette devono dunque adottare "un approccio integrato per offrire ai cittadini una vera e propria via d'uscita dalle condizioni di poverta': cio' significa reintegrare quante piu' persone possibile nel mercato del lavoro, garantendo al tempo stesso a coloro che non lavorano l'accesso a risorse adeguate per poter vivere in maniera dignitosa".