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In tutti i Paesi Ue, il 50-60% delle assenze dei dipendenti è dovuto a sindromi da stress provocato dalle condizioni di lavoro. Stress che, per la maggior parte, dipende dalla gestione sbagliata dei capi: per questo la Ue ha deciso di lanciare una campagna per sensibilizzare aziende pubbliche e private ad affrontare una delle 'storture' del mondo del lavoro che pesa sulla produttività, ma anche sulla sanità dei Paesi.
Secondo le cifre diffuse dall'Agenzia europea per la sicurezza e la salute al lavoro, responsabile della campagna, dopo i problemi muscolari e ossei, in Europa lo stress è il primo problema riportato ai medici. Per dare un'idea di quanto pesano sui sistemi sanitari le patologie da stress, l'Agenzia dà alcuni numeri: in Francia nel 2007 sono costate tra i 2 e i 3 miliardi di euro, in Gran Bretagna tra il 2009-2010 lo 'stress da lavoro' ha tenuto a casa i lavoratori per 23 giorni in media, mentre in Austria il 42% dei prepensionamenti e' dovuto a questo fattore.
La campagna agirà soprattutto su dirigenti e capiufficio: è soprattutto da loro che dipende l'ambiente di lavoro. “Una buona leadership può ridurre i rischi psicosociali, ed è qualcosa che si può imparare, non bisogna nascerci”, afferma l'Agenzia in una nota. Per questo con una serie di conferenze e seminari, l'Agenzia Ue insegnerà ai capistruttura come trattare con i dipendenti e come creare ambienti sereni e quindi più produttivi. Perché, spiega il commissario Ue all'Occupazione Lazlo Andor, “non sono solo i dipendenti a pagare lo stress da lavoro, ma anche la performance delle aziende”.