Loredana Taddei, responsabile Politiche di Genere della Cgil nazionale, commenta la denuncia di Christine Lagarde, direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, che ha parlato di una 'cospirazione contro le donne' private della possibilità di dare un contributo alla crescita economica, perché anziché le pari opportunità 'hanno di fronte a se un’insidiosa congiura'.
Il Fmi in una ricerca condotta sui danni del sessismo nel mondo, calcola in Italia una perdita di pil pari al 15% a causa della discriminazione contro le donne.
"Le parole di Lagarde - osserva Taddei - pesano come un macigno. Ma sono la cruda espressione della realtà, in particolare italiana, dove il divario di genere è in aumento”.
“Le cause - prosegue la dirigente del sindacato guidato da Susanna Camusso - come sempre sono molteplici: il gap salariale a parità di lavoro, lo svuotamento del Welfare e la mancanza di infrastrutture e servizi, che rende difficile coniugare impiego e vita privata, con il risultato che dopo il primo figlio la metà delle donne abbandona il lavoro. E la crisi che dovrebbe essere contrastata con una maggiore occupazione femminile, fa invece emergere in maniera drammatica la questione della mancanza di lavoro per le donne che, a parte ogni considerazione sull'ingiustizia sociale, continua ad accrescere la distanza tra l'Italia e il resto d'Europa".
"Doveva essere questo uno dei banchi di prova del primo Governo paritario italiano - conclude Taddei – invece l’Esecutivo continua a sottovalutare il ruolo delle politiche per valorizzare l'occupazione femminile, allontanando l'obiettivo della crescita del Paese".
Lavoro: Cgil, denuncia Lagarde pesa come un macigno
Valorizzare l'occupazione femminile doveva essere banco di prova del primo Governo paritario italiano
25 febbraio 2015 • 00:00