"Chi lava i panni sporchi della sanità? Tra appalti al massimo ribasso e spending review quale futuro si profila per le lavanderie industriali del Lazio?". Questo il tema al centro dell'iniziativa promossa dalla Filctem Cgil di Roma e del Lazio e tenutasi oggi nella sala sindacale di Viale del Policlinico. "Questa politica sugli appalti - ha detto Nadia Mazzanti, coordinatrice della Filctem Cgil regionale - sta portando al collasso le aziende che svolgono il servizio di lavaggio e sanificazione della biancheria ospedaliera e la sterilizzazione dei ferri chirurgici, aziende che occupano nel Lazio circa 6.200 lavoratori. Le aziende più grandi stanno cominciando a guardare ai paesi emergenti con grande interesse e il rischio è che alla fine questo fiore all’occhiello dell’industria manifatturiera sia un altro dei pezzi che perdiamo".
I tagli - ha spiegato il sindacato - hanno portato all’applicazione di contratti di solidarietà, cassa integrazione e mobilità e ora sono venuti meno tutti i lavoratori che avevano contratti di somministrazione e interinali. "Si tratta di tagli che vengono fatti in modo lineare dal Governo sulla spesa pubblica, colpendo anche la sanità" ha sottolineato il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio Claudio Di Bernardino. "Come territorio non siamo più nelle condizioni di sostenere tagli di questo tipo - ha aggiunto - e mi sorprende come non ci sia stata alcuna reazione da parte della Regione e dell'Anci, che hanno dimostrato di accettare tutto supinamente. Sul tema degli appalti abbiamo aperto un tavolo con la Regione per arrivare a un accordo che coinvolga anche le parti datoriali e da cui far scaturire la legge sugli appalti, i servizi e le forniture, una legge necessaria per salvaguardare la dignità del lavoro e i redditi dei lavoratori. Il ruolo della Regione in questo senso è importante perchè è in gioco la qualità del servizio sanitario. Occorre uscire dal commissariamento della sanità e ridurre la pressione fiscale e i ticket".