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Dopo oltre un anno di intense trattative, nella tarda serata di mercoledì 13 luglio a Roma, tra Assosistema-Confindustria e Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, è stata siglata l'ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto del settore delle lavanderie industriali, il sistema industriale integrato di beni e servizi tessili, medici e affini (oltre 20.000 i lavoratori interessati, dipendenti da circa 750 piccole e medie imprese), scaduto il 30 giugno 2015.
L'intesa prevede un aumento medio sui minimi di 70 euro (cat A3), distribuito in tre tranche: 30 euro, dal 1 luglio 2016; 20 euro, dal 1 luglio 2017; 20 euro, dal 1 luglio 2018. Confermato inoltre l'elemento perequativo di 200 euro per le imprese che non effettuano la contrattazione di secondo livello. Soddisfatti i sindacati per l'intesa raggiunta, che sarà subito sottoposta alle assemblee dei lavoratori per la loro valutazione dell'esito della trattativa. Nel campo normativo, migliorate le informazioni sulle relazioni industriali e sulla partecipazione. Una novità di rilievo la stesura della “clausola sociale” per garantire la piena occupazione, soprattutto nel caso delle gare di appalto.
Sul capitolo del welfare contrattuale, viene riconosciuto il contributo aggiuntivo dello 0,20% a carico delle imprese per finanziare la polizza assicurativa stipulata da “Previmoda” per coprire la premorienza e l'invalidità permanente. Molte, inoltre, le novità sul delicato tema dei diritti. Tra queste la frazionabilità dei congedi parentali in ore dei permessi stessi e loro utilizzo fino ai 12 anni di età del minore. Per le adozioni nazionali e internazionali, riconoscimento di una aspettativa complessiva di 30 giorni (15 all'estero per incontro con il minore; 15 per procedure per ingresso del minore in famiglia), mentre per i lavoratori diversamente abili è prevista la frazionabilità dei permessi di cui alla legge 104 e l'utilizzo del congedo triennale per figli portatori di handicap fino a 12 anni. Novità anche sui congedi per le donne vittime di violenza di genere e sua frazionabilità (1 mese su 3). Infine, per il part-time è prevista un'indennità di disponibilità alle clausole elastiche pari a 1,50% e introduzione di ulteriori casistiche per il recesso delle clausole stesse.
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