"Dopo una lunga giornata di trattative, e grazie alla mobilitazione dei lavoratori, il Ministero ha prodotto una mediazione di cui il sindacato ha preso atto, ovvero un aggiornamento della riunione al giorno 16 settembre alle ore 15.00 in cui si discuterà del piano industriale che l’azienda Lames dovrà presentare, considerato che la Lasme 2 è ormai società in liquidazione, e degli ammortizzatori sociali da utilizzare per garantire il sostengo al reddito dei lavoratori. Nel frattempo resterà sospesa la procedura di mobilità". E' quanto si legge in una nota congiunta di Fiom e Cgil della Basilicata.
Le due strutture ritengono che "la mediazione del ministero sia stata assunta grazie alla forte determinazione dei lavoratori ed alle azioni di lotta che hanno anche prodotto, almeno su questa vertenza, la unità sostanziale sui modi con cui affrontare la vertenza da parte del sindacato e, in ogni caso, la ripresa produttiva del sito di San Nicola di Melfi".
"Naturalmente - aggiungono Fiom e Cgil lucane - riteniamo necessario che la stessa Fiat intervenga affinchè si possa continuare le produzioni della Lasme 2 nell’area industriale di Melfi. Confermiamo, invece - aggiungono - un giudizio assai negativo sul comportamento della proprietà della Lames che ha prodotto, anche con operazioni al limite del falso in bilancio, la messa in liquidazione di Lasme 2 e realizzerà attività di mera speculazione edilizia nel territorio di Chiavari".
Ai sindacati pare "pretestuosa", infatti, la decisione della proprietà dell’azienda, "basata - dicono - su una verità nascosta. Dalla relazione sulla gestione al bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2008 leggiamo che la perdita iscritta in bilancio è in gran parte costituita dalla perdita di € 4.513.969, quale conseguenza della decisione di procedere alla svalutazione del credito di € 12.897.053 esistente nei confronti di società facenti parte del gruppo. In conseguenza di ciò - dicono ancora Cgil e Fiom - il debitore Lames Spa ha ritenuto di congelare temporaneamente il pagamento di una quota del debito verso LaSme2, procurando in pratica il dissesto economico, la conseguente trasformazione da SPA ad Srl e l’avvio della procedura di liquidazione".
"In questo senso, la decisione di portare in perdita evidente l’azienda ci sembra volontaria - scrivono ancora Cgil e Fiom della Basilicata - come ci sembra quantomeno sospetto il comportamento del collegio dei revisori che nella relazione al bilancio si limita a riportare fedelmente la decisione presa dall’azienda senza esprimere alcun giudizio di merito (compito al quale l’organo è chiamato, altrimenti non se ne comprende l’esistenza e la funzionalità).
I diritti, la dignità, la vita dei lavoratori e del territorio - concludono Cgil e Fiom - non possono essere calpestati per nessuna ragione e noi, insieme ai lavoratori, continueremo a mettere in pratica tutte le azioni di lotta necessarie a garantirne il rispetto".
Lasme Melfi: Cgil Basilicata, operazioni al limite del falso in bilancio
4 settembre 2009 • 00:00