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Ormai è un'emergenza: in tutti i luoghi di lavoro si continua a morire. “Il tema è che è scomparsa la parola prevenzione. E ciò che resta è la strage continua di questo periodo”, ha detto il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, commentando gli incidenti mortali degli ultimi giorni. Una strage continua, dunque, che i sindacati non possono più accettare. In nome della sicurezza sul lavoro mercoledì 13 giugno si ferma Torino: uno sciopero generale di durata variabile (a partire dalle due ore) per tutte le categorie, indetto da Cgil, Cisl e Uil. Previsto un presidio-manifestazione in piazza Castello, l'inizio è alle ore 16.
“Nelle ultime settimane si sono susseguiti nel nostro territorio e nel Paese gravissimi infortuni, molti dei quali mortali” spiegano i sindacati in una nota: “La precarietà, l'aumento dell'età pensionabile, congiuntamente al peggioramento delle condizioni di lavoro, lo stress da lavoro-correlato, le nuove patologie legate all'innovazione tecnologica hanno prodotto incertezza, l'aumento degli infortuni, delle malattie professionali e delle vittime”. Cgil, Cisl e Uil di Torino chiedono alle istituzioni e alle forze politiche di impegnarsi a incrementare la sorveglianza e il controllo sul sistema delle imprese e di reprimere i comportamenti indirizzati al conseguimento di risparmi sulla pelle dei lavoratori.
“A fronte di un costante stillicidio di infortuni mortali continuano a essere scarsi gli investimenti pubblici e privati per aumentare il grado di sicurezza di chi lavora, favorendo la conoscenza dei rischi, la formazione e la prevenzione come elementi fondamentali per la diffusione di una vera cultura della sicurezza” spiegano, ribadendo che “tutto ciò è intollerabile: l'indignazione e le parole non bastano più, bisogna reagire con forza”. In conclusione, i sindacati torinesi rimarcano che “la salute e la sicurezza non sono un lusso. Sono indispensabili investimenti sui sistemi di sicurezza e sulla prevenzione, formazione e informazione alle lavoratrici e ai lavoratori, organici e risorse per mettere in condizione i servizi ispettivi e di prevenzione di svolgere pienamente la loro funzione”.