L'assenza di ulteriori tagli alla sanità, impedisce al nostro sistema sanitario di precipitare definitivamente nel baratro, ma non rappresenta certo una occasione di rilancio di un settore che, comunque è fortemente indebolito dalle manovre penalizzanti che si sono susseguite in questi anni. Questo il commento di Francesco Rossello, della segreteria Cgil della Liguria, alla legge di stabilità varata dal Consiglio dei ministri. Senza interventi rapidi per riorganizzare la sanità in Liguria, dichiara il sindacalista, " il sistema rimarrà debole e non potrà passare indenne le prossime manovre".
Nel dicembre scorso li sindacati hanno firmato con la Regione un accordo condiviso per una radicale riforma del sistema sanitario ligure. "Con quel testo – spiega Rossello – si punta a un'organizzazione da attuarsi attraverso accordi con i medici di base con l'obiettivo di investire sull'istituzione di centri di assistenza ed ospedali di distretto che garantiscano più assistenza, meno attese e meno ricoveri ospedalieri inappropriati. Con lo stesso obiettivo si decide di investire su assistenza domiciliare, presa in carico dei malati cronici e dei non autosufficienti attraverso l'istituzione della dote di cura. Infine si punta a valorizzare i lavoratori della sanità, penalizzati per l'ennesima volta anche da questa legge di stabilità, coinvolgendoli con meccanismi premianti nel processo di riorganizzazione".
Il confronto con la Regione, conclude il sindacalista, ripreso dopo la mobilitazione di maggio, "è giunto a un punto che può essere considerato soddisfacente a condizione che ora la Giunta regionale approvi le necessarie delibere attuative. Quindi, senza indugiare oltre, bisogna avviare questo processo di riforma già condiviso prima che sia qualche altra manovra ad imporre nuovi tagli lineari non gestibili".
L. Stabilità: Cgil Liguria, non basta non tagliare sanità
16 ottobre 2013 • 00:00