"Dopo mesi e mesi nei quali le organizzazioni sindacali e i lavoratori si sono comportati più che responsabilmente, andando a vedere con serietà i molteplici progetti che via via l'azienda ha presentato, è venuto il momento di fermarsi e fare il punto seriamente" Con queste parole il coordinamento nazionale Fim, Fiom e Uil di Kme annuncia per il 23 marzo un primo pacchetto di 12 ore di sciopero, di cui quattro ore di sciopero generale di tutti i siti di Kme. Altre 8 ore di stop saranno stabilite in data da definire per una manifestazione di tutti i lavoratori a Firenze. Proclamato, inoltre, lo sciopero degli straordinari e di tutte le forme di flessibilità.
"Dopo l'ultimo incontro nel quale l'azienda ha annunciato la non riaccenzione del forno verticale Asarco di Fornaci di Barga, nonostante le assicurazione date in via informale sulla sua rimessa in funzione, siamo di nuovo ad un cambio di versione che rende poco credibile seguire l'azienda in tutte queste giravolte - si legge in una nota –. Prima l'idroponico, poi una presunta trattativa con Eredi Gnutti Metalli che non arriva mai a conclusione, poi la non riaccenzione del forno verticale di Fornaci di Barga, poi il declassamento del centro direzionale di Firenze a centro servizi verso la cui concreta costituzione non siamo stati informati di nulla, poi la cessione di KME France a Cupori che invece si scopre essere ancora di proprietà di KME al 51%, dopo tutte queste vicissitudini l'accusa di irresponsabilità rivolta a noi dall'azienda risulta essere a dir poco ridicola.
Questi gli obbiettivi della vertenza di cui le dodici ore di sciopero sono solo un primo pacchetto:
• Per un credibile e definitivo piano industriale nell'ambito della lavorazione del rame che rilanci l'azienda nell'ambito di un nuovo accordo che superi la proroga di quello scaduto a dicembre;
• l'inizio celere dei lavori di rifacimento del forno Asarco di Fornaci di Barga quale elemento irrinunciabile;
• Un piano straordinario di manutenzione che metta in sicurezza i lavoratori e senza il quale gli impianti sarebbero compromessi;
• Per contratti di solidarietà in rispetto di quanto definito dell'accordo del 2013 in specifico al punto C terzo e settimo capoverso;
• Per avere chiarezza sulla rapporto fra Kme e Cupori;
• per un vero piano di sviluppo del centro servizi di Firenze;
• Per l'integrale rispetto dell'accordo del 27 aprile 2013 che, a fronte di tutto ciò noi riteniamo già leso da parte aziendale.