Italia lavoro, società strumentale del ministero del Lavoro, sta tentando di eludere la riforma promossa dalla titolare del dicastero stesso. In queste ore, infatti, l’azienda sta sottoponendo ad alcuni sindacati (escludendo pretestuosamente la Cgil) un'ipotesi di accordo che, nella sostanza, si avvarrebbe di un escamotage consentito dalla riforma per continuare ad utilizzare rapporti di lavoro a progetto. Nell’ipotesi prospettata, Italia lavoro avrebbe le mani libere circa il ricorso ad “elevate professionalità” per le quali la norma da la facoltà di non applicare la stessa legge 92/2012 (riforma Fornero).

L’azienda utilizzerebbe questo “sotterfugio”, in conseguenza delle direttive del ministero stesso, che avrebbe imposto di non procedere alla stabilizzazione degli oltre 700 lavoratori a progetto, a fronte dei 400 dipendenti. Fa specie che, a tal proposito, il ministero non abbia ancora risposto a una richiesta di incontro avanzata dalla Cgil, secondo cui tale comportamento svuoterebbe, di fatto, la portata antielusiva della riforma dichiarata dal ministro stesso.