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"Ci fu un grande scatto di solidarietà di tutto il paese, che ha permesso la ricostruzione di quelle aree. Da quella esperienza è poi nata la Protezione civile, e da quel momento è partito il processo per mettere in sicurezza le scuole e le case". Lo dichiara a RadioArticolo1 il segretario generale della Cgil Avellino, Vincenzo Petruzziello, a 35 anni dal terremoto in Irpinia, che colpì il Sud Italia il 23 novembre 1980. La ricorrenza di oggi, spiega, "è l'occasione per ricordare che c'è ancora una distanza enorme tra il Sud e il Nord: con le scelte di questi anni, tagliare risorse al Mezzogiorno e chiudere ospedali, scuole e tribunali, lo Stato si è allontanato da queste aree. Negli ultimi anni sono andati via 7mila giovani. La ricorrenza è allora un modo per denunciare questo divario che va colmato, perché il Paese senza il Sud non ha una possibilità di sviluppo vero".
"E' anche un'occasione - prosegue - per non ripetere gli errori che sono stati commessi: ricordiamo tutti i soldi che sono andati al Nord, le tante aziende che sono passate qui solo per clientele politiche. Poi le imprese che sono rimaste sono quelle davvero legate al territorio, come l'agroalimentare o l'aerospaziale. Per il resto abbiamo tante aree industriali con capannoni tutti vuoti", conclude.