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Il contratto integrativo è fermo dal 2009, da allora gli stipendi non sono aumentati di neanche un euro. Una situazione non più sostenibile per i lavoratori del gruppo Engineering Ingegneria Informatica, che hanno avviato una mobilitazione su scala nazionale. Un primo stop di due ore si è tenuto martedì 25 settembre (con presìdi a Firenze, Milano Fiori-Assago, Napoli, Palermo, Padova, Roma e Torino), all’interno di un pacchetto complessivo di 14 ore di sciopero indetto da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil. La protesta ha visto però un primo risultato: per oggi (giovedì 27 settembre), infatti, è previsto un incontro a Roma tra azienda e sindacati per provare a sbloccare la trattativa.
Al centro della mobilitazione c’è anzitutto la richiesta del rinnovo del contratto integrativo, il cui confronto è stato interrotto dalla società l’11 settembre scorso. “È inaccettabile la chiusura dell'azienda verso le retribuzioni dei lavoratori”, dichiara il segretario generale della Fiom Cgil Palermo Angela Biondi: “Engineering produce grossi ricavi, è un gruppo leader nella trasformazione digitale e nella ricerca sul software, ha una posizione forte sul mercato. Ma gli impegni per migliorare le condizioni dei lavoratori sono stati disattesi, gli stipendi sono rimasti bloccati. L'azienda non sta dimostrando alcuna sensibilità nei confronti delle esigenze dei dipendenti. Ma noi siamo assolutamente determinati ad andare avanti”.
Finora la Engineering ha sempre dichiarato la propria indisponibilità a discutere di contratto integrativo e a rivedere il premio di risultato. Ma anche ad affrontare tutti gli altri temi contenuti nella piattaforma sindacale, come l’incremento del valore del buono pasto (fermo da quasi vent’anni), l’allargamento delle misure del welfare aziendale, il miglioramento dei trattamenti relativi alle trasferte e alla reperibilità (anch’essi fermi all’ultimo rinnovo del 2009). Un “aggiornamento”, spiegano i sindacati, che avrebbe comportato una crescita del costo del lavoro di appena il 2 per cento. Fiom, Fim e Uilm, inoltre, sottolineano che la Engineering (10.300 dipendenti in tutta Europa) ha avuto nel 2017 un fatturato superiore a un miliardo di euro, fatturato che nel 2018, secondo quanto dichiarato dalla stessa società, dovrebbe crescere del 20 per cento.
“La lotta dei lavoratori di Engineering va sostenuta anche perché le dimensioni dell'azienda fanno sì che, quanto sarà concordato nel nuovo integrativo, avrà ripercussioni sugli addetti di tutte le imprese del settore”, spiega Fabio Pozzerle della Fiom Cgil Padova. “Il perentorio rifiuto della direzione si giustifica maggiormente attraverso questioni di carattere politico, anziché di merito”. Claudio Siviero, responsabile del gruppo per la Fiom Cgil Torino, mette in evidenza un ultimo aspetto della vertenza: “Le dichiarazioni delle imprese di definire incrementi salariali legati alla produttività sempre più nella pratica reale diventano una pura discussione teorica. Questo sta avvenendo nella trattativa Engineering dove, a fronte di risultati economici veri e positivi, l'azienda non riconosce nulla per i dipendenti che contribuiscono alla ricchezza dell'impresa”.