Stop e sit-in a Roma dei lavoratori dell'azienda informatica, che sollecitano il rinnovo del contratto di secondo livello. Per Fiom, Fim e Uilm siamo in presenza di "un atteggiamento inaccettabile da parte di chi aumenta da dieci anni ricavi e redditività
Intervengono Massimo Braccini, Kme; Marcello Corti, Engineering; Mario Cerutti, Filctem Trento; Franco Spanò, Filt Sicilia; Maria Giorgini, Filcams Emilia-Romagna. A cura di Giorgio Sbordoni
Altissima adesione dei lavoratori. Gli addetti hanno partecipati compatti al sit-in di due ore indetto nelle sedi della società, su tutto il territorio nazionale, per chiedere il rinnovo dell'integrativo fermo dal 2009. I motivi della protesta
Sesto sciopero in 5 mesi per gli oltre 10 mila dipendenti dell'azienda informatica, che aspettano un riconoscimento economico dal 2009. I sindacati: "Atteggiamento inaccettabile da chi aumenta da 10 anni ricavi e redditività"
Nuovo sciopero (il quinto) nella società di ingegneria informatica per il rinnovo del contratto di secondo livello, risalente al 2009. Fiom: "L'azienda seguita a crescere, fattura un miliardo di euro. Ora redistribuisca parte delle risorse ai lavoratori"
Alta l'adesione tra i 200 dipendenti della sede nel capoluogo siciliano che chiedono il rinnovo del contratto integrativo, fermo dal 2009. Fiom e Rsu: "Chiediamo all'azienda di sedersi a un tavolo"
Nuovo sciopero (è il quarto) di due ore nella società di ingegneria informatica per sollecitare il rinnovo del contratto di secondo livello. Fiom: "L'azienda fa utili, i ricavi sono in crescita, ora deve redistribuire parte delle risorse ai lavoratori"
Altre 4 ore di astensione dal lavoro per gli addetti del gruppo informatico dopo il primo stop di fine settembre. Al centro della mobilitazione c'è sempre la richiesta di rinnovare l'integrativo e sbloccare gli stipendi fermi dal 2009
Dopo lo sciopero nazionale del 25 settembre e presìdi in tutta Italia, sindacati e azienda tornano a incontrarsi. Fiom Cgil: "Il contratto è fermo dal 2009. La società produce grossi ricavi, è inaccettabile la chiusura verso le richieste dei lavoratori"
La cessione del ramo d'azienda dovrebbe riguardare Oto Mills, Oto Lift Trucks, Oto Steel, Oto Automation. 260 dipendenti coinvolti. Fiom: "Non ci hanno ancora comunicato nulla. Relazioni sindacali a livello bassissimo"