“Sull’inchiesta a carico del presidente dell’Inps, oltre ai profili penali su cui opera la magistratura, c’è evidentemente un ruolo che il governo deve svolgere per fare tutta la chiarezza necessaria”. Ad affermarlo è il segretario confederale della Cgil Vera Lamonica, aggiungendo che “è da tempo che le forze sociali presenti nel Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Istituto hanno avviato richieste di confronto e audizioni in Parlamento, fino alla sottoscrizione di un avviso comune per addivenire a una riforma della governance che superasse le opacità della gestione monocratica e restituisse trasparenza ed autonomia all’Istituto”.

Per la dirigente sindacale “sia il governo Monti, che l’attuale, hanno nicchiato e rinviato. Anzi, il primo decise per legge la proroga del mandato dell’attuale presidente fino a tutto il 2014, nel mentre operava una mega-fusione senza alcuna idea di piano industriale; il secondo ha ignorato la vicenda, facendo finta di non vedere quello che per fortuna sembra veda oggi: i conflitti d’interesse, l’immoralità del cumulo di cariche e i conseguenti compensi milionari”.

L’Inps, conclude Lamonica, “è l’Istituto previdenziale più grande d’Europa, da esso passano tutte le politiche di welfare, ed è al momento impegnato in un processo difficile di accorpamento e di gestione della spendig review. Non può rimanere nessuna ombra. Il governo deve operare per la piena trasparenza nell’affidamento di alti incarichi pubblici e dire finalmente basta a quelli multipli. Il Parlamento deve affrontare la riforma della governance, non con l’obiettivo di rafforzare ancora la presenza diretta della politica, ma con quello di restituire la trasparenza e la partecipazione che la natura dell’Inps pretende”.