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Nuova tragedia in una fabbrica tessile in Asia. Almeno 13 operai sono rimasti uccisi in un incendio che si è propagato in un capannone alla periferia di Nuova Delhi. Le vittime stavano dormendo all'interno dell'edificio. "L'incendio è scoppiato verso le 4:30 del mattino di venerdì in una zona residenziale di Sahibabad, ad est della capitale indiana, nel distretto di Graziabad nello stato dell’Uttar Pradesh" ha dichiarato il portavoce della polizia.
Secondo le prime notizie, la fabbrica, che lavorava il cuoio, era abusiva e non disponeva di misure antincendio. E sarebbero oltre una dozzina i feriti. Causa dell’incendio – come spesso succede in casi simili – sarebbe stato un corto circuito e gli operai morti provenivano tutti dalla zona di Bareilly.
Si tratta dell'ennesimo caso di incendi mortali in aziende tessili del continente asiatico. Tra i più cruenti si ricordano quello del settembre 2012, quando 240 lavoratori morirono arsi vivi a Karachi. E la strage della notte del 24 novembre 2012, quando scoppiò un incendio nel magazzino della Tazreen Fashion, fabbrica di 9 piani situata ad Ashulia, a nord di Dhaka, dove lavoravano più di 1600 operai. L’edificio non aveva uscite d’emergenza e vi morirono 124 persone. A 48 ore di distanza, poi, il 26 novembre, un altro incendio in una fabbrica di vestiti nel distretto industriale di Dhaka provocò 112 le vittime accertate, bruciate vive o morte gettandosi dalle finestre.
Ma la strage più eclatante avvenne il 24 aprile 2013, quando il Rana Plaza, un edificio commerciale di otto piani, crollò a Savar, un sub-distretto sempre nella Grande Area di Dacca. Le operazioni di soccorso e ricerca si conclusero il 13 maggio con 1.129 vittime accertate e circa 2.515 feriti estratti vivi dalle macerie. È considerato il più grave incidente mortale avvenuto in una fabbrica tessile nella storia, così come il più letale cedimento strutturale accidentale nella storia umana moderna. L'edificio conteneva alcune fabbriche di abbigliamento, una banca, appartamenti e numerosi altri negozi. Nel momento in cui sono state notate delle crepe sull'edificio, i negozi e la banca ai piani inferiori sono stati chiusi, mentre l'avviso di evitare di utilizzare l'edificio è stato ignorato dai proprietari delle fabbriche tessili. Ai lavoratori fu infatti ordinato di tornare il giorno successivo, giorno in cui l'edificio ha ceduto, collassando durante le ore di punta della mattina.