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“Mettere in correlazione gli sbarchi di questi giorni con la minaccia terroristica sarebbe, oltre che un errore, anche un modo per non risolvere un problema delicato e sempre più attuale che non può più riguardare solamente il nostro paese”. Ne è convinto Daniele Tissone, segretario generale del Silp Cgil, secondo il quale non vi è, allo stato, “alcun elemento che ci possa consentire di sostenere che i terroristi si servano dei barconi per raggiungere il nostro paese”.
Ciononostante, prosegue Tissone, potrebbero sempre determinarsi, in futuro, situazioni nuove, “anche se non si comprende perché potenziali terroristi rischierebbero la propria vita utilizzando tali mezzi, che, come si è visto, hanno condotto alla morte centinaia di persone”.
Non va pertanto confuso, a giudizio del segretario del Silp, il tema dell'immigrazione – spesso fatta di richiedenti asilo – con il fenomeno terroristico, che è più da temersi sul fronte interno, alla luce degli episodi francesi e danesi che hanno visto protagonisti cittadini europei. “Esiste semmai – conclude Tissone – un rischio da emulazione, mentre sul versante degli sbarchi necessita un piano urgente, con un efficace corridoio umanitario che veda la partecipazione di più soggetti e che non può venire gestito unicamente dal nostro paese”.